Tutto lascia pensare che il regolare controllo dei migranti stia sfuggendo di mano al governo italiano e che il protocollo sanitario non sia rigidamente applicato, almeno per quanto riguarda la Calabria.

Così tanti Africani al Sud non si erano mai visti

Lo straordinario caso registrato al sud necessita un grande impegno e degli interventi mirati per far fronte sopratutto al regolare e obbligatorio controllo sanitario e alle procedure politico giuridiche.

Gli Italiani a ogni sbarco di migranti sono colti dallo sgomento, in particolar modo siciliani e calabresi, nelle cui regioni gli sbarchi sono più frequenti. La vista delle migliaia d'immigrati fa subito pensare che lo Stato debba far fronte alle spese di mantenimento durante il periodo di soggiorno nel nostro paese, magari sottraendo somme al capitolo destinato alle necessità del welfare italiano e che alcuni migranti affetti da patologie importanti debbano essere ricoverati negli ospedali civili senza alcuna precauzione per evitare il contatto con gli altri ricoverati.

Legittimo il malcontento dei residenti 

Viste le pessime condizioni economiche in cui si trova l'Italia e tutte le conseguenze del caso che vanno a incidere purtroppo negativamente sui servizi sociali primari, pare legittimo il malcontento dei residenti.

Sicuramente mantenere queste persone nei centri di accoglienza pubblici e nelle strutture private (alberghi) adibite a tale scopo, ha senza dubbio un costo elevatissimo, ma il problema più serio per il quale il governo si dovrebbe preoccupare maggiormente è quello di far seguire rigidamente il protocollo sanitario per gli immigrati in transito, soprattutto per quelli stanziali, per i quali è necessaria un'accurata profilassi per tutte quelle patologie che possono essere potenzialmente trasmesse con un semplice starnuto.

La prima in assoluto è la tubercolosi, notoriamente considerata la malattia della povertà e dell'emarginazione sociale. Seguono poi tutte le malattie c.d. MST (malattie sessualmente trasmissibili), per le quali, anche se hanno un alto livello di pericolosità, il rischio di essere contagiati casualmente è minimo. Ovviamente stiamo parlando d'infezione da HIV e AIDS conclamato, molto diffuse in Africa, dove non sono rari i casi di portatori sani che ignorano addirittura di avere nel sangue il virus e che potrebbero trasmettere in determinate circostanze in ambito ospedaliero oppure durante eventuali rapporti sessuali consumati in Italia.

Scene veramente raccapriccianti negli ospedali

Il protocollo che si attiva a ogni sbarco per il ricevimento dei gruppi di migranti, al fine di tutelare la salute loro e della popolazione residente, si limita ai controlli che sono effettuati nella stessa area portuale dove avviene lo sbarco, tramite personale sanitario dell'ASL e volontari della Croce Rossa.

Eseguita la visita medica se si riscontrano patologie importanti, i migranti sono trasferiti negli ospedali civili e trattati come fossero pazienti residenti, lasciati nei corridoi in attesa del proprio turno in funzione del codice assegnato e senza la successiva assistenza post visita. Spesso si assiste a scene al limite della tolleranza umana. Per rendere meglio l'idea, i migranti, sani o malati che siano sono lasciati allo sbando senza che le forze dell'ordine s'interessino della loro condizione sociale di emarginati. Lasciandoli liberi di muoversi e agire nel territorio a volte anche in violazione della legge.