Le ultime notizie sulla legge di Stabilità sembravano aprire uno spiraglio per i lavoratori prossimi alla pensione. Ma quello che trapela adesso è praticamente una nuova presa in giro. Le due proposte che bollono in pentola sono quota 45 e il part time, a partire dai 63 anni e 7 mesi di età anagrafica. Per i lavoratori precoci la quota 41 anni chiesta da Damiano verrebbe surclassata da una nuova quota, la quota 45 così che un precoce che è andato a lavorare a 15 anni lavorerebbe fino ai 60 anni più di un altro lavoratore che va in pensione anticipata e si  ferma, dal 2016, a 42 anni e 10 mesi.

E questo perché secondo la Commissione Europea in Italia ci sono troppe Pensioni anticipate e i precoci rappresentano una categoria troppo tutelata. Meglio quindi sacrificare i precoci sull'altare della spesa pubblica che deve essere sempre sotto controllo. L'altra ipotesi, che formula l'agenzia di stampa Adnkronos, darebbe spazio ai lavoratori che, raggiunti i 63 anni e 7 mesi di età anagrafica avrebbero " il vantaggio" di rimanere nelle aziende come part time. Praticamente i lavoratori che dal 2016 a fine 2018 maturano i requisiti tramite degli accordi stipulati con le aziende potrebbero accedere al part time e ricevere in busta paga i contributi che andrebbero versati all'INPS.

I conseguenti contributi figurativi sarebbero utilizzati dal lavoratore che non vedrebbe decurtata la pensione. Il costo per il governo sarebbe fin troppo contenuto perché si parla di soli 100 milioni l'anno. Per le aziende il vantaggio di avere l'obbligo di dover assumere altro personale. Queste due novità si sommerebbero ad altre misure previdenziali contenute sempre nella legge di Stabilità. Per i 26.000 esodati ci sarebbe la salvaguardia definitiva e l'opzione donna, che vale 2,5 miliardi, verrebbe allungata fino a fine 2015.

Conclusioni

Queste ipotesi, che dovrebbero essere partorite nella legge di Stabilità, fanno capire che il governo sta cercando di arrampicarsi sugli specchi perché le soluzioni trovate sono semplicemente degli escamotage.

Se un precoce deve attendere 45 anni solo perché ha avuto la "sfortuna" di entrare nel mondo del lavoro in giovanissima età vuol dire che non viene tutelato dallo Stato. La possibilità per un lavoratore di  fare il part time a quasi 64 anni d'età in previsione di altri 3 anni di lavoro non significa aiutarlo ma costringerlo, in ogni caso, a dover lavorare. E quali categorie potrebbero beneficiare di questa soluzione ? Sicuramente gli impiegati e non certamente gli operai che dovrebbero continuare a lavorare duramente. Purtroppo è vero, al peggio non c'è mai fine.