Continuano le manifestazioni di protesta promosse dai sindacati in tutta Italia per chiedere con forza all'esecutivo di modificare la riforma Pensioni Fornero. Sul "piede di guerra" anche le opposizioni, da Forza Italia di Silvio Berlusconi a Sal di Nichi Vendola. Ma il capo del governo e leader maximo del Pd 2.0 ieri ha spiegato che misure per la flessibilità in uscita verso la pensione anticipata non saranno inserite nella legge di Stabilità 2016 perché i conti, nonostante le rassicurazioni ripetutamente date in pasto all'opinione pubblica, le diverse ipotesi formulate dall'Inps che sulla base di calcoli e simulazioni ritiene possibili intervenire sin da subito e le proposte di legge che prevedono forme di prepensionamento sostenibili dal punto di vista finanziario.
Modifiche alla riforma pensioni Fornero, proteste dei sindacati
Il sit-in di protesta di Cgil, Cisl e Uil - a maggior ragione dopo le ultime dichiarazioni con cui il presidente del Consiglio ha di fatto rinviato la riforma delle pensioni al prossimo anno quando i conti dovrebbero essere più chiari - si svolge oggi davanti alla prefettura di Palermo. La mobilitazione sindacale proseguirà fino al prossimo 15 ottobre, nella speranza che nella legge di Stabilità che sarà varata dal Governo Renzi ci possano essere margini di manovra per inserire nuovi elementi flessibili per il prepensionamento. Per la Uil di Carmelo Barbagallo è un "gravissimo errore" rinviare all'anno prossimo la revisione della riforma Fornero sulle pensioni.
"Non si può rinviare - ha detto il leader della Cisl Annamaria Furlan - la controriforma della riforma Fornero". A contestare il piano di Renzi sul rinvio delle pensioni, oltre alle organizzazioni sindacali, anche i gruppi parlamentari di opposizione. "Sulle pensioni - ha detto Arturo Scotto, capogruppo di Sinistra ecologia e libertà a Montecitorio - bisogna cambiare impostazione".
Previdenza e lavoro, Gelmini: basta promesse non mantenute
A criticare il governo, sollecitando interventi sulle pensioni, anche Forza Italia di Silvio Berlusconi che insiste sull'aumento delle pensioni minime a 1.000 euro al mese più la tredicesima. "Quando si va sul concreto - ha commentato Mariastella Gelmini, vice capogruppo vicario di Fi a Montecitorio - il Governo Renzi fa marcia indietro.
Dopo aver illuso centinaia di migliaia di italiani colpiti dalle storture della legge Fornero - ha aggiunto la parlamentare azzurra - viene ora procrastinato un provvedimento congegnato - ha proseguito la Gelmini - per restituire dignità e giustizia a chi è in attesa di andare in pensione . 'I numeri non sono chiari' - ha proseguito il capogruppo di Forza Italia alla Camera commentando le parole di Renzi ai microfoni di Rai 3 - si giustificano un po' come quelli dei nuovi assunti con il Jobs Act. E' l'ennesima beffa - secondo la Gelmini - di un Governo che vive ormai solo di annunci. Promesse di giornata - ha evidenziato - destinate a non trovare attuazione. L'imbroglio sulle pensioni - ha concluso l'ex ministro facendo riferimento anche alle questioni romane - fa il paio col disastro di Roma targato Marino. Tutte scelte di casa Pd".