Tanti movimenti, tante idee e pochissimi soldi. Il calciomercato del Genoa, e non solo, non è stato sicuramente esaltante dal punto di vista degli investimenti. Il presidente Enrico Preziosi ha badato al concreto, cercando di rafforzare la squadra di Gasperini con obiettivi molto mirati, in linea con quelle che sono le attuali possibilità della proprietà. Doveva essere il Calciomercato di riparazione e così è stato, facendo anche qualcosina in più rispetto alle concorrenti salvezza vale a dire Sampdoria, Palermo, Frosinone e Carpi.
Gli obiettivi principali sono stati raggiunti (Cerci, Suso e Rigoni) alcuni altri si sono sciolti come neve al sole di fronte alle ambizioni personali dei diretti interessati (Santon), altre ancora si sono arenate sul nascere per mancanza di denaro da spendere (Christian Santos e Ionita). Dispiace per la prevedibile cessione di Diego Perotti alla Roma, che ha già versato nelle casse rossoblu un milione di euro, ma potrà saldare gli altri nove milioni solo dalla stagione 2017/2018, di fronte a specifici accordi tra i due club.
In soldoni, il riscatto diverrà effettivo quando l'argentino disputerà tra un anno e mezzo la prima partita ufficiale, modalità che agevolerà la società capitolina a spalmare l'investimento nell'esercizio di bilancio successivo. Da digerire c'è anche la cessione di Mandragora, necessaria per risolvere le costanti problematiche econcomiche del vecchio Grifone. Sempre sul fronte uscite, il Genoa non è riuscito a sistemare Goran Pandev, il cui ingaggio pesa non poco sulle finanze del club. Missione compiuta invece con Gakpè, Cissokho e Figueiras, che è rientrato al Siviglia per fine prestito.
Colpo Matavz per l'attacco, a giugno scadono i prestiti
In entrata gli addetti ai lavori parlano molto bene di Matavz, calciatore sloveno classe 1989, il quale ha totalizzato 27 reti in 97 presenze tra Psv e Augusta: è un giocatore forte fisicamente, bravo nel far salire la squadra e nel creare spazi per i compagni. Poi sono arrivati Flamozzi e Gabriel Silva, rispettivamente da Pescara e Carpi. Entrambi hanno collezionato una quindicina di presenze con i rispettivi club e al momento possono essere dei buoni rincalzi. Sulla carta il Genoa sembra aver trovato una maggiore quadratura dopo il mercato, ma salta all'occhio la mancanza di programmazione a livello tecnico: a giugno, Suso e Cerci torneranno alla base per fine prestito e in attacco sarà necessaria l'ennesima rivoluzione, a meno che non si voglia ripartire con un bel punto di domanda affidandosi ai vari Pandev e Lazovic, che fin qui non hanno di certo incantato.
Voto finale: 6