Siamo alle solite. Quello che si è consumata ieri sera a di Martedì condotta da Giovanni Floris è stata un'altra puntata dell'indecoroso processo di brutalizzazione morale dei pensionati italiani. Sollecitato da Floris, il leader della Lega Salvini ha posto alcune domande sulla legge Fornero all'economista Cazzola. Cazzola prima ha ribattuto dicendo che la legge Fornero è il prosieguo delle leggi precedenti votate dal centro destra e ha poi affermato che, secondo lui, la riforma è corretta.

A questo punto Salvini ha invitato Cazzola a spiegare agli italiani che hanno perso il lavoro, come fare a vivere senza lavoro e senza pensione. La risposta di Cazzola è stata sconcertante. Ha invitato tutti gli italiani interessati a portarsi sotto casa sua a Bologna per reclamare. Questa sfrontatezza trova poi un atteggiamento ancora più ostile nel momento in cui Emiliana Alessandrucci presidente del Colap, lo invita, parlando delle Pensioni d'oro, a restituire il vitalizio. Cazzola, inviperito, ha risposto di non voler restituire nulla e che il vitalizio è suo e se lo gestiva lui. La trasmissione è disponibile sul sito de LA7 ed è possibile, riascoltandola, vedere l'arroganza di questo personaggio che calca le scene della politica italiana.

Lui stesso, che invita a scegliere per gli italiani il metodo contributivo, è andato in pensione nel 2007 con il metodo retributivo. Nel corso del dibattito Cazzola ha chiamato deficienti tutti quelli che vogliono cambiare la legge Fornero. In pratica, secondo Giuliano Cazzola, finché si tratta di modificare la legge Fornero a favore degli italiani non c'è motivo di farlo mentre, quando si tratta di toccare le sue tasche, non se ne parla nemmeno.

Antonina Cicio

Bella l'intervista effettuata alla lavoratrice Antonina Cicio, del gruppo lavoratori precoci in difesa dei loro diritti, che ha chiarito agli italiani i motivi per i quali i precoci chiedono di andare in pensione a 41 anni. Successivamente il ministro Giuliano Poletti parlando della riforma Fornero ha confermato che la stessa deve essere modificata.

Rimane però un problema. I risparmi che la legge ha generato fanno parte del bilancio dello Stato ai quali non si vuole rinunciare. Bisogna quindi modificare la legge ma, progressivamente, senza costi per lo Stato. Per Poletti il discorso part-time, per coloro i quali mancano solo tre anni per andare in pensione, è una soluzione valida. Ha ribadito infine, piuttosto infastidito, che non ci saranno riduzioni degli assegni di reversibilità.