L'ultima provocazione all'Islam arriva dalla Francia: le donne musulmane non possono indossare il burkini in spiaggia, ma normali costumi all'occidentale. Provocazione, perché di questo si tratta, per fortuna non accolta dall'Italia. Alfano infatti ha pensato bene di non svegliare il can che dorme e lasciare il mondo così com'è. La Francia invece, in linea con la precedente decisione di vietare l'uso del burqa, obbliga le donne islamiche a non andare al mare.
Infatti, secondo la loro cultura non è possibile che indossino un costume che metta in mostra il loro corpo.
Burkini o Bikini?
La questione sembra quasi una scelta tra Oriente e Occidente. La donna può andare in spiaggia con un costume ridotto, spesso quasi inesistente, oppure deve indossare una tuta che nemmeno gli astronauti dei tempi di Armstrong? Si tratta sempre di scelte. Ma scelte che, è evidente, non possano essere fatte a tavolino. La cultura di un popolo, che ci piaccia o no, si costruisce con secoli e secoli di storia che non possono essere cancellati da un lembo di stoffa. Come per noi occidentali l'uso o il non uso, per le amanti del nudismo, del costume è simbolo di una lotta più o meno dura, così anche per le donne islamiche lo è il burkini.
Dimostrazione di ciò, le atlete del beach volley che alle Olimpiadi Rio hanno indossato il burkini durante la competizione.
Scelta o obbligo?
Se la donna occidentale può scegliere tra costume intero, bikini o topless, la donna islamica è probabile che non abbia proprio questa libertà di scelta. Proibirne però l'uso, oltre che "infastidire" le comunità presenti sul territorio, potrebbe creare solamente un risultato: l'impossibilità per le donne di andare al mare e trascorrere una giornata di relax. Si tratta di donne già abbastanza condannate dalla cultura maschilista, che impone comportamenti e abiti da indossare. La nostra pseudo apertura mentale potrebbe condannarle a non uscire nemmeno più da casa.
Per cui dove sta il giusto? Probabilmente, come da secoli la storia avrebbe dovuto insegnarci, il giusto è nella libertà di scelta e nelle larghe vedute. Per cui a ogni donna l'abito o il costume che vuole.