"Il palcoscenico dei rapporti personali". Definirei così le trasmissioni televisive che popolano il nostro tempo libero. Se solo qualche decina di anni fa si preferiva tenere riservati i propri incontri sentimentali e le proprie emozioni, oggi si evidenzia l'esatto opposto.

Colpa dei media? Di sicuro la presentatrice Maria De Filippi ha visto giusto con il suo programma "Uomini e donne" che vanta uno share del 23.28% con circa 3.032.000 spettatori, soprattutto nelle puntate dedicate a "Dame e Cavalieri" dove la fanno da protagonisti Gemma Galgani e Marco Firpo.

È un modo di fare spettacolo che spopola non più solo tra i giovani, ma anche tra gli over quaranta.

Perché? A questo punto mi sembra abbastanza chiaro che il programma televisivo in questione ha soltanto esternalizzato i pensieri segreti degli italiani, rinchiusi nella mente per non andare ad intaccare l'apparenza esteriore e sociale.

Il rapporto tra spettatori e tronisti

Quante ragazze e donne vorrebbero essere libere di frequentare due o tre coetanei (e non) contemporaneamente senza venire, per questo, giudicate? Difficile fornire una risposta sincera, ma se la società in cui si vive non consente questo, salvo ripercussioni fastidiose fondate sulle dicerie comuni, la televisione non solo lo permette, ma lo fa apparire anche come un comportamento del tutto giusto e, anzi, anche romantico.

Gli spettatori si appassionano e si "affezionano" ai protagonisti, vivendo con loro sensazioni ed emozioni, immaginando, ognuno a modo loro, i futuri scenari e i possibili finali, proiettandosi in un mondo "vorrei ma non posso".

E se da una parte ci sono le troniste o i tronisti che hanno libera scelta di decidere con chi approfondire la conoscenza facendo paragoni tra i pretendenti su aspetto fisico e caratteriale, dall'altro lato ci sono loro, i corteggiatori e le corteggiatrici a disposizione, in vetrina come manichini, speranzosi di conquistare la loro "Giulietta".

La finzione nella realtà?

Poco interessa, si ignora del tutto come il comportamento sociale può essere modellato dai diversi mezzi di comunicazione, dove c'è una scena e un retroscena e dove gli "attori" recitano un proprio ruolo a seconda del tipo di pubblico, indossano delle maschere in grado di costruire una propria personalità a cui ci si affeziona, apparendo, così, reale al pubblico.

E se i gli attori non fossero più in grado di tenere distinti i due comportamenti? Se si lasciassero influenzare dalle situazioni? Potrebbe succedere di perdere la capacità di rappresentare il loro personaggio, con costante disinteresse da parte del pubblico; ecco allora che interviene, ancora una volta, Maria De Filippi: il tempo a disposizione per intraprendere le conoscenze è limitato a un certo numero di puntate, dopo di queste, i corteggiatori e i tronisti cambiano, in questo modo si tiene alta la curiosità degli spettatori.

Ma se i teorici affermano che i modelli comunicativi contribuiscono al cambiamento sociale, questo significa che, relativamente ai rapporti di coppia, tra qualche anno la nostra società si avvicinerà sempre di più ad una forma di "fidanzamento poligamico"?

"Uomini e Donne" resta uno show divertente, un passatempo leggero. Personalmente lo considero come una frivola fiction e anche come una possibilità che ci vene data per aiutare a riflettere.