'Di continuità su politiche sbagliate si muore', è quanto dichiara Roberto Speranza, suonando il campanello al Governo Gentiloni, a proposito della prossima manovrina. In occasione della Conferenza programmatica di Art. 1 MDP, a Milano, dopo mesi, è l'opportunità per fare un bilancio. Il Governo in carica ha avuto il sostegno pieno del MDP, ma deve chiarire molti temi che riguardano la manovrina, legati al Lavoro, voucher e ambiente.
Il risultato del referendum del 4 dicembre 2016 sulle riforme costituzionali, ha messo dei paletti alla politica italiana, in modo molto chiaro: niente avventure politiche. E' questa la principale richiesta che ci arriva dallo stesso referendum. Il monito è stato quello di suggerire un nuovo percorso, da intraprendere, tutti insieme, nell'area di sinistra, senza autocelebrazioni, ma con un unico obiettivo: il bene comune.
I risultati non sono ancora arrivati
La lezione non ha dato ancora i primi risultati, visto che non si notano cambiamenti rispetto al passato. Anzi, si parla con insistenza di larghe intese, con chiari propositi: verranno esclusi quelli che sono stati disubbidienti. Poi vi sono alcuni 'notabili' che 'parlano e non dicono'.
Ben vengano allora i 'Grillo' che dicono chiaramente quello che pensano, senza 'il tira e molla'. Bersani con Pisapia hanno usato un linguaggio molto comprensivo e sono tra i pochi che parlano per farsi capire. Avanti quindi su quella strada che sicuramente porterà lontano. Il PD, con la nuova proposta di legge elettorale, il 'Verdinellum' detto anche 'Rosatellum', spera di eliminare i piccoli partiti con la soglia del 5%, molto alta, ed avere così la strada spianata. A parte il fatto che tale soglia ci sembra eccessiva, ma soprattutto non ci sembra democratica.
Il diritto di rappresentanza
Tutti siamo chiamati ad operare per il bene del nostro popolo e ciascuno deve posizionare il suo tassello di competenza nel più grande mosaico italiano.
Tutti quindi hanno diritti di rappresentanza, anche se fanno parte di partiti o aggregazioni di modesta entità. Avanti quindi con la conferenza programmatica per partire con un progetto di sviluppo con al centro il Lavoro, come punto di partenza. Importante un quadro preciso delle priorità, senza propaganda. Occhio vigile ad eventuali nuovi voucher, che usciti dalla porta per evitare il referendum, potrebbero rientrare dalla finestra. Soprattutto vigili alla democrazia e alla legge elettorale.