In passato, prima della scissione del PD e con la conseguente formazione del MDP, abbiamo sempre insistito nel dire che fosse necessario un chiarimento all'interno del partito. Chiarimento di metodo, più che di merito, con cui veniva portata avanti l'azione del Governo. Tutto veniva imposto dall'alto, senza dare la possibilità, a 'tutto il partito', di discuterne e decidere insieme. Ripetute volte ci siamo permessi di segnalare la cosa e di suggerire la ricucitura dei rapporti tra minoranza e maggioranza del PD. Inascoltati, abbiamo dovuto notare che la minoranza è stata, purtroppo, costretta a staccarsi dal partito, e formare un nuovo movimento politico.
Proposta politica
Pisapia e Bersani propongono un nuovo centrosinistra, a cui non tutti nel PD sono d'accordo: va bene Pisapia, ma Bersani NO, perché è ritenuto scissionista. Decisione che lascia un po' perplessi, perseverando nel solito errore, a nostro avviso. Il PD pensava che con la fuoriuscita di Bersani, tutto si sarebbe stato sistemato, magari strizzando l'occhio a FI, e non ha valutato che nel PD si è messo in moto un fermento che sarà difficile contenere. Buona parte degli iscritti vogliono un partito, come luogo dove discutere e decidere insieme sulle cose da fare. Bersani ha fatto sapere a Pisapia che è d'accordo con la formazione di un nuovo centrosinistra, se si decide di competere con un progetto condiviso.
Legge Elettorale
Nelle prossime settimane si deciderà sulla legge elettorale e, secondo Pisapia, dovrebbe consentire un premio alla coalizione vincente e permettere così un'alleanza 'ampia di centrosinistra'. Per tutto questo sarebbero coerenti 'Primarie di tutto il Centrosinistra'. Soluzione che non entusiasma Renzi, il quale ha già detto che è impossibile allearsi con chi ha promosso la scissione, dimenticando che la scissione di Rifondazione, a suo tempo, fece nascere il 'primo Governo progressista della storia repubblicana'.
Comunque è anche prematuro parlarne, bisogna attendere il risultato delle Primarie nel PD, che secondo i pronostici, dovrebbe assegnare la vittoria a Matteo Renzi con oltre il 60% dei voti. Il quadro politico sarà più preciso nella prossima settimana. Per quanto riguarda la legge elettorale vi sono novità importanti. Il M5S, a mezzo di Luigi Di Maio, ha proposto per le 2 Camere, un premio di maggioranza alla lista vincitrice, con soglia di sbarramento ed eliminazione dei capilista bloccati. Una eventuale condivisione di questa ultima proposta, comporterà un abbraccio tra il M5S e il PD di Renzi.