I richiedenti asilo nel nostro Paese sono molti e sempre di più: questo è dovuto al fatto che non è stata ancora trovata una soluzione unilaterale con l'europa per gestire l'emergenza profughi. Nonostante in questo periodo gli sbarchi siano diminuiti, per via della stagione, in Italia si cercano soluzioni per chi è già presente sul nostro territorio. Alcune iniziative però lasciano con l'amaro in bocca, come quella organizzata a Carpi in provincia di Modena.
Corso di approccio alle donne
Sicuramente gli immigrati senza titolo presenti in Italia qualcosa devono pur fare qualcosa per occupare le giornate mentre aspettano di conoscere il responso della loro richiesta d'asilo, ma le cooperative che se ne occupano a volte hanno idee fin troppo "originali". Probabilmente quanto organizzato dalla cooperativa per rifugiati "Leone Rosso" di Carpi è andata un po' troppo oltre il limite della decenza: la coop ha assunto due insegnanti di origine africana che spiegano ai richiedenti asilo come approcciare le donne italiane, come sedurle senza essere banali e volgari e soprattutto come comportarsi sotto le coperte (ad.
esempio togliersi i calzini una volta nel letto). Il corso si chiama proprio "approccio sessuale" e questa iniziativa è stata pensata per spiegare agli africani che le donne italiane ed europee hanno aspettative, probabilmente, molto diverse rispetto alle donne africane. Sicuramente l'origine dei richiedenti asilo si può collocare per la maggior parte nel centro Africa dove sono presenti molte tribù e realtà completamente diverse dalla nostra, dunque il corso non è una cattiva idea in sé, ma lo diventa quando a frequentarlo ci sono persone che nella maggior parte dei casi non riceveranno lo status di rifugiato. Con tutta probabilità, dunque, si stanno utilizzando dei soldi per insegnare le buone maniere a dei potenziali clandestini.
Gli altri corsi organizzati dalle coop
Questa iniziativa originale sicuramente non è la prima e non sarà l'ultima, già in altre strutture ricettive sono stati organizzati corsi per i migranti. Ad esempio nel centro d'accoglienza in provincia di La Spezia è partito a dicembre dell'anno scorso un corso di pugilato, con un testimonial africano di nome Leonard Bundu, campione internazionale della disciplina. Ma altrove sono stati organizzati anche corsi di sci e di cucina. Speriamo solo che queste iniziative non diventino un incentivo in più per sbarcare in Italia.