L'iniziativa del progetto di boxe "Un pugno contro il razzismo" è stata lanciata da un centro di accoglienza sportivo a Santo Stefano Magra, a favore di 33 migranti risiedenti. Il corso è stato indetto al fine di favorire una migliore integrazione degli immigrati nella società ed è stato approvato anche da Caritas e dal Comune di Santo Stefano Magra. Tra i maggiori sostenitori di tale progetto, inoltre, c'è stato anche il campione internazionale di pugilato Leonard Bundu, italiano ma nato in Sierra Leone, il quale ha definito questa iniziativa come un'ottima occasione di riscatto.

Il dissenso da parte della Lega Nord

Mentre c'è chi vede quest'iniziativa come una buona occasione di socializzazione, al contrario, c'è anche chi, come la Lega Nord di Puglia, manifesta il proprio disaccordo sottolineando gli aspetti negativi di tale decisione. In particolare i due consiglieri della Lega Nord, Stefania Pucciarelli e Alessandro Piana, si sono opposti ricordando con rabbia l'episodio dell'estate scorsa quando, in occasione dell'invito di alcuni migranti africani nella parrocchia di Vicovaro, alcuni neofascisti di Forza Nuova attaccarono lo stesso parroco durante una messa. La Lega Nord, inoltre, si oppone contro il Pd considerando assurdo che questi corsi per richiedenti asilo siano del tutto gratuiti e nel frattempo ci siano molte donne che seguono corsi di autodifesa in diverse regioni.

Nonostante ciò, i 33 immigrati sono appoggiati dall'associazione La Spezia-Sarzana-Brugnato, dalla Federazione italiana di boxe e sono stati accolti anche nell'organizzazione "La Piccola Matita".

La parola a Manola Sambo

Anche Manola Sambo, uno dei maggiori fondatori del progetto "Dalla parte dele donne", sostiene l'opinione negativa della Lega Nord.

Egli, infatti, ricorda con grande rammarico episodi di aggressione e stupro nei confronti delle donne da parte di extracomunitari e reputa inammissibile qui in Italia un ulteriore strumento per alimentare maggiormente casi di questo genere nel nostro Paese.

La difesa di Armando Bellotti

Lo scopo di questo progetto di boxe per extracomunitari è quello di facilitare la loro integrazione nel nostro Paese e favorire una migliore socializzazione.

Anche il tecnico federale Armando Bellotti è d'accordo con tale iniziativa. Come egli stesso ha affermato, infatti, il pugilato è ben accetto in quanto rappresenta un ottimo strumento il cui scopo ultimo è quello sociale ossia garantire una perfetta integrazione dei migranti in Italia.