Mercoledì mattina la Corte d'appello di Palermo ha emesso un ordine di custodia cautelare per Marcello Dell'Utri: a pochi giorni dall'udienza della Cassazione che si pronuncerà sulla condanna per concorso in associazione mafiosa, l'ex senatore del Pdl risulta però irraggiungibile.

Il pericolo di fuga, sostenuto già dalla Procura generale, si è così verificato: Dell'Utri non è stato ancora rintracciato e non si sa dove possa essere finito.

Secondo un'intercettazione ambientale di diversi mesi fa, effettuata dalla Procura di Roma in un'altra indagine, tra un ristoratore romano, Vincenzo Mancus, ed Alberto, il fratello gemello di Dell'Utri, si parlava di un possibile espatrio dell'ex senatore in Libano o in Guinea. L'anteprima della notizia sull'impossibilità di rintracciare l'ex braccio destro di Berlusconi, è stata data dal quotidiano La Stampa questa mattina.

Il suo legale Pino Di Peri, fa sapere che l'ultima volta che aveva avuto un incontro con Dell'Utri è stato diverse settimane fa, ma che da diversi giorni invece non ha più nessun contatto ed è venuto a conoscenza dell'ordine di custodia solo attraverso mezzi stampa.

L'ex delfino di Silvio Berlusconi il 25 marzo dello scorso anno era stato condannato dalla terza sezione della corte d'appello di Palermo a 7 anni di reclusione per mafia e martedì prossimo si attendeva la sentenza definitiva. Già in passato Marcello Dell'Utri si era reso irreperibile quando, nel marzo del 2012, doveva presentarsi in aula di Cassazione per la prima udienza: all'epoca infatti, l'ex senatore si trovava a Santo Domingo, dove ha la cittadinanza e tornò solo dopo che la condanna venne annullata e rinviato a giudizio. C'erano quindi tutti i presupposti per ipotizzare una nuova fuga all'estero, grazie anche ai passaporti diplomatici in possesso di Marcello Dell'Utri.