La partecipazione di Matteo Renzi in una puntata andata inonda nel 1994 nello storico programma di Mike Bongiorno in onda su Rete 4, Laruota della fortuna, non è certo un mistero ed è già stata abbondantementevittima dell’ironia del web. Per molti si è trattato di una sorta dianticipazione dell’attuale Patto del Nazareno e una conferma di come l’attualePremier ed ex Sindaco di Firenze sia un prodotto del berlusconismo.
In pochi,anzi, quasi nessuno, se non qualche familiare del Premier stesso sa però comeRenzi ci sia finito in quella trasmissione; dove peraltro vinse anche 48 milionidi vecchie lire. Un giovane spigliato che sapeva già il fatto suo.
A darne un’anticipazione è stato Il fatto quotidiano, cheieri ha riportato uno estratto del libro in uscita di Davide Vecchi, L'intoccabile,Matteo Renzi. Un testo con un po’ di retroscena sul segretario del Partitodemocratico. Negli anni ’80 lo zio di Renzi, Nicola Bovoli, lavorava per Fininvest(oggi Mediaset) e abitava come tanti dipendenti del Biscione presso ilquartiere costruito sempre dall’imprenditore di Arcore Milano 2 (descritto inmodo non certo esaltante da Massimo Fini nel libro Senz’anima).
Bovoli fuperaltro l’inventore del telecomando innovativo con cui gli spettatori potevanopartecipare ai Quiz direttamente da casa (si chiamava Quizzy, costava quasi40mila lire). Ma torniamo a Renzi. Zio Nicola Bovoli racconta di conoscere dipersona Mike Bongiorno dal 1987, il quale afferma che nel 1994 il presentatore ungiorno gli confessò di essere in apprensione perchè non riusciva a trovare unconcorrente che fosse spigliato, che esaltasse per intelligenza e simpatia itelespettatori. Così gli propose proprio il nipote Matteo, sostenendo che eraun ragazzo vispo. Mike gli fece fare la selezione e poi lo scelse.
Sulla vittoria di Renzi però Bovoli non dice nulla. Anche sequesta storia fa venire alla mente un film di Robert Redford, Quizshow.
E chilo ha visto può capire di cosa parliamo. Bovoli nel libro parla anche diBerlusconi, che definisce un genio per le sue intuizioni, anche sepoliticamente non lo sosteneva non condividendo le sue idee.