Nella giornata di ieri, la commissione Giustizia alla Camera ha approvato il decreto sulla 'depenalizzazione dei reati', cioè la norma sulla non punibilità dei reati lievi. Ora cosa succederà? Dovremo aspettarci un nuovo regolamento su indulto e amnistia? Ma andiamo nel dettaglio del provvedimento. Il decreto, relativamente a quei reati con un massimo della pena di 5 anni, dà la possibilità di non punire quei reati definiti 'occasionali e di scarsa gravità'.

La predetta Commissione ha, però, deciso di tenere conto di alcune restrizioni: non ci sarà mai la tenuità del fatto, cioè un reato non sarà considerato 'scarsamente offensivo' e quindi non perseguibile penalmente, in caso di reati di sevizie o crudeltà nei confronti di animali o di danni a persone indifese. Donatella Ferranti, presidente della Commissione, ha voluto specificare che 'sul decreto in questione si è fatta una falsa propaganda del tutto infondata. Infatti, non c'è depenalizzazione o impunità sui delitti gravi. Tutti i reati come lo stalking, le truffe ai pensionati, il maltrattamento di animali saranno regolarmente puniti'.

Ricordiamo che, nelle scorse settimane, sono apparse notizie con un elenco di reati che sarebbero stati depenalizzati. Per questo si erano diffusi toni allarmistici su questo nuovo provvedimento. In realtà, l'approvazione del decreto legislativo, ha confermato l'esenzione delle condanne penali per i reati con una condanna entro i cinque anni, l'importante che ci siano le condizioni per la tenuità del fatto. Quindi, ricapitolando; i reati relativi a sevizie o crudeltà nei confronti di animali, ai danni di persone indifese, compiuti con recidiva semplice, continueranno ad essere puniti penalmente. Il giudice, così, dovrà tenere conto dell'articolo 133 del codice penale per decidere sulla gravità del fatto compiuto.

Le reazioni a questo nuovo procedimento sono state forti soprattutto da parte di alcuni esponenti appartenenti alla Lega Nord. Marco Rondini, deputato del Carroccio, ha evidenziato come questa norma sia 'una sanatoria per 157 reati: un vero e proprio scandalo della storia giudiziaria del nostro Paese'.