Alessandro Pansa non accetta le critiche rivolte al tutto il Corpo di Polizia dello Stato e non vuole che i suoi uomini e donne di cui è responsabile siano etichettati come fascisti. Secondo lui infatti può accadere che il singolo agente commetta un errore, ma tiene a sottolineare che la Polizia italiana agisce sempre in buona fede, nel rispetto dei principi di democrazia e delle leggi, rischiando ogni giorno la loro incolumità personale.

Le sue parole, scritte in una lettera affidata al quotidiano Repubblica, arrivano a causa delle polemiche successive al post di Facebook firmato dall'agente Tortosa in cui ha scritto «Io ci rientrerei mille e mille volte». Lui è uno degli agenti che ha partecipato all'irruzione nella scuola Diaz, condannata dalla Corte di Strasburgo come atto di tortura.

Nella lettera, il prefetto Alessandro Pansa, afferma e ribadisce con forza che la Polizia di Stato non è solo un lavoro e chi sceglie di indossare la divisa lo fa per condividere una missione e per mettersi al servizio dei cittadini di tutta Italia.

Non accetta l'uso della violenza da parte degli agenti come risposta alle provocazioni giornaliere che ricevono e l'etica professionale deve essere al base del comportamento di tutti, sia uomini che donne, che devono svolgere il proprio lavoro con responsabilità, maggiormente nelle situazioni più problematiche.

Pansa bolla come gravi le dichiarazioni apparse sul social network e si ritiene indignato del fatto che la Polizia di Stato sia pervasa da una cultura di omertà, visto che gli errori possono capitare in quanto gli esseri umani non sono infallibili, anche in relazione alle condizioni lavorative difficili, ma non si può sempre ricondurre tutto agli eventi ormai successi 14 anni fa e che sono già stati condannati dai vari organi istituzionali, europei e da tutta l'opinione pubblica italiana.

Nel finale della lettera assicura tutti i cittadini che non ci sarà mai più un'altra Diaz, perché la Polizia è cambiata e i poliziotti stessi ci tengono ad essere riconosciuti come esempio di onore, lealtà e fedeltà alla legge ed alla costituzione italiana che difendono quotidianamente.