Manca pochissimo ormai affinché il Divorzio Breve diventi legge a tutti gli effetti. Questo decreto detta le disposizioni in materia di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio e di comunione tra i coniugi. Agognato negli anni da tanti, piano piano si è fatto strada attraverso i cavilli della politica e le alternanze di governo. Per tanto tempo è stato bloccato e rimandato ad ulteriori correzioni. Finalmente però ci siamo quasi. Il 21-22 aprile con la discussione in aula alla Camera verrà definitivamente ratificato e si trasformerà in legge.

Il 18 marzo 2015 con 228 voti favorevoli, 11 contrari e 11 astenuti, il Senato ha detto Sì al decreto legge sul divorzio breve. In tale sede è stato eliminato il fortemente discusso divorzio immediato, che consentiva di approdare al divorzio senza prima essere passati per un periodo di separazione. A livello temporale una nota positiva riguarderà la divisione dei beni che avverrà nel momento stesso in cui il giudice autorizzerà i coniugi a vivere separati.

In questi giorni è tornato, in terza lettura, alla Camera dei Deputati dove ieri, 14 aprile è stato dato parere favorevole dalla commissione affari costituzionali. Il decreto legge sul divorzio breve sancirà la possibilità per le coppie separate di ottenere il divorzio dopo 6 mesi in caso di consensuale e dopo un anno nel caso di divorzio giudiziale, ovvero in cui uno dei coniugi sollevi problemi e dunque con ricorso al giudice. Si applicherà anche alle cause di separazione in corso. Non potrà essere intrapreso da coppie con figli minori o con dispute patrimoniali. Le tempistiche di attesa per avviare la causa di divorzio, se non subiranno ulteriori modifiche, partiranno da quando i coniugi si sono presentati di fronte al giudice per la richiesta di separazione.

Un ulteriore passaggio alla Camera in commissione giustizia é previsto per domani, 16 aprile e se verranno rigettati tutti gli emendamenti si andrà dritti al voto finale del 21 aprile. Dopodiché ci vorrà la firma del Presidente della Repubblica, che di per sé ha 60 giorni per decidere, ma che negli ultimi anni ha sempre firmato nell'arco di 10-15 giorni. In ultimo, avverrà la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per 15 giorni e dopo 15 gg di vacatio legis, sarà pronto per essere usufruito da tanti separati in attesa da anni di poter risolvere i loro problemi e magari convolare a nuove nozze.