È la notte tra il 21 e il 22 Luglio 2001 quando, durante il G8 di Genova, nelle scuole Diaz, Pertini e Pascoli, fanno improvvisamente e immotivatamente irruzione i Reparti mobili della Polizia di Stato con il supporto operativo di alcuni battaglioni di Carabinieri. All'interno delle scuole sono accampati per la notte soprattutto studenti manifestanti, molti di essi stranieri: una gran parte già dormiva (l'attacco è infatti avvenuto tra le 22 e la mezzanotte). Sono circa 346 i Poliziotti coinvolti nel massacro e più di 149 Carabinieri circondavano gli edifici per non permettere alle vittime di scappare e a nessuno di intervenire per aiutarle.
Le Forze dell'Ordine arrestano 93 persone e 63 di esse vengono portate d'urgenza in ospedale. Fu un episodio di una violenza inaudita e del tutto inspiegabile. Durante la giornata c'erano stati durante la manifestazione degli scontri ma l'assalto alle scuole non trova alcuna giustificazione. A dare il via alla barbarie il Reparto mobile di Roma, seguito da quello di Genova e di Milano.
Il vicequestore Fournier definì tale strage "macelleria messicana" dopo essere giunto sul luogo e aver visto in prima persona poliziotti in borghese che infierivano con disumana ferocia su corpi inermi quasi privi di vita, pozze di sangue ovunque, ragazzi mutilati e una giovane circondata da grumi che al momento gli sembrarono "materia cerebrale".
Il blitz alla Diaz è stato definito recentemente dalla Corte Europea dei diritti umani "una tortura" aggiungendo che "la risposta delle autorità italiane è stata inadeguata "appellandosi al fatto che la Polizia non ha collaborato all'identificazione dei membri coinvolti. Così twitta Daniele Vicari decisamente amareggiato: "Che tristezza, deve essere una entità esterna come la Corte di Strasburgo a spiegarci che a Diaz e Bolzaneto ci fu tortura". Durante quella notte estiva è stata scritta una pagina triste, buia e vergognosa della storia del nostro Paese. Purtroppo sono ancora numerosi gli interrogativi senza risposta.