Il tanto atteso giorno, annunciato ad inizio mese dal ministro degli Esteri cubano Bruno Rodriguez, è finalmente arrivato. Da oggi sono nuovamente operative e funzionanti le ambasciate americana e cubana, rispettivamente a L'Avana e Washington.
La cerimonia cubana a Washington
Alle 16:30 locali (le 22:30 in Italia) sarà lo stesso ministro degli Esteri del Paese caraibico, con al seguito una delegazione di circa 30 persone ed oltre 500 invitati, a presiedere alla cerimonia dell'alzabandiera presso l'ambasciata cubana a Washington.
Questa è situata a circa 3 km dalla Casa Bianca. Al termine della cerimonia ci sarà un incontro ufficiale presso il Dipartimento di Stato americano, dove Rodriguez sarà ricevuto dal segretario di Stato John Karry. Si tratta della prima visita ufficiale di un ministro cubano negli Stati Uniti dal 1959.
La riapertura a L'Avana
Basso profilo, invece, per gli americani a L'Avana. La sede diplomatica ha riaperto senza eccessivi clamori. La riapertura è stata affidata a questo comunicato: 'La sezione d'interessi Usa all'Avana é diventata ambasciata degli Stati Uniti e proseguirà le proprie funzioni diplomatiche dalla sede sul 'Malecon', inoltre per poter vedere sventolare la bandiera a 'Stars and Stripes' bisognerà attendere l'arrivo sull'isola del segretario di Stato John Kerry, che presiederà alla cerimonia ufficiale prevista per agosto.
Il disgelo prosegue, ma l'embargo per ora resta
Sono notevoli i passi in avanti fatti dalle diplomazie di Stati Uniti e Cuba dal dicembre 2014, quando ci fu l'annuncio del riavvicinamento tra i due Paesi, e nonostante qualche resistenza da parte di alcuni esponenti politici americani, il percorso sembra ormai inesorabilmente definito. Tuttavia, restano da definire le modalità di cessazione dell'embargo (tutt'ora in vigore).
Per abrogarlo c'è bisogno di una deliberazione del Congresso degli Stati Uniti, il quale deve prima risolvere con il Governo cubano la questione delle proprietà americane confiscate dopo la rivoluzione cubana (per la quale in America sono tutt'ora aperti dei contenziosi).
Inoltre, c'è il nodo sui ricercati americani fuggiti a Cuba e lì rifugiatisi. La Casa Bianca vorrebbe l'immediato rimpatrio di questi ultimi; tuttavia, vi è ancora una forte resistenza da parte cubana, che vedrebbe al momento come un'eccessiva violazione della propria sovranità questa richiesta.