“Very good”. Angela Merkel non si lascia sfuggire altro, almeno ufficialmente, al termine della visita di ieri all'Expo di Milano. Visita che era stata programmata da tempo e che doveva svolgersi oggi; anticipata, poi, di un giorno per consentire alla cancelliera di prepararsi al Bundestag di domani con la discussione e il voto sugli aiuti promessi alla Grecia.

Certo, per il premier Renzi, si è trattato comunque di un momento importante e non ha perso l'occasione per rimarcare le espressioni soddisfatte della cancelliera nel corso della visita all'Expo, definito non senza enfasi la casa degli italiani nel mondo e da molti ribattezzato “la casa del premier a Milano”, viste le numerose occasioni in cui Matteo Renzi ha fatto visita alla manifestazione e anche le volte che ha fatto tappa nei padiglioni milanesi per parlare di Italia, riforme, Pd.

Normale che Renzi tenga all'Expo. Ne va del prestigio dell'Italia e ne va del suo nome. Attento, fin troppo, all'immagine per non sfruttare una occasione del genere. E non trascura di ricordare sul suo profilo twitter che stanno arrivando “Centomila persone al giorno all'Expo”. Peccato che si perda, dopo, in considerazioni da cortile, che fanno poco “premier”, quando aggiunge: “E i soliti che si auguravano il flop? spariti! Viva l'Italia che non si arrende, mai”.

Merkel come Pizzaballa

Per cui dopo Cameron, Hollande, Rajoy, Putin, è la volta di Merkel, forse la presenza più attesa, vuoi per completare l'album delle figurine dei capi di Stato europei e Angela Merkel ne rappresenta una sorta di Pierluigi Pizzaballa del momento; vuoi anche per mostrare all'esterno un rapporto cordiale e proficuo tra due stati che quasi mai sono stati veramente vicini, dal punto di vista culturale come politico e poi economico; soprattutto dopo l'unificazione e la progressiva crescita della Germania e la crisi mondiale che ha acuito il rapporto asimmetrico tra i due Paesi.

Angela Merkel è arrivata a Milano accompagnata dal marito Joachim Sauer. Ad attenderli, davanti al padiglione Zero, il presidente del Consiglio Matteo Renzi con la first lady Agnese Landini e poi il ministro Maurizio Martina, il commissario unico dell'Expo, Giuseppe Sala e tutt'intorno una folla di visitatori e il consueto schieramento di forze dell'ordine. Una visita privata, si dirà poi, durata circa quattro ore, segnata da un percorso che ha toccato il padiglione tedesco dove sia Merkel che Renzi hanno firmato il libro degli ospiti, poi il padiglione Italia. Nello spazio Südtirol-Alto Adige, la cancelliera ha mostrato di gradire speck e pane nero tipico del Trentino, accompagnandoli con sidro di mele e vino bianco Girlan.

“La aspettavamo, avevamo concordato la sua visita con la segreteria della cancelliera, che ama la nostra terra e ci viene anche in vacanza”, ha poi rivelato Manfred Schweigkofler, coordinatore dell'area del Südtirol. Altro che visita a sorpresa, dunque.

Renzi evasivo

Tutto come da copione, comprese le battute di Renzi sullo spread e la risposta evasiva del premier quando la Merkel, precisione teutonica non senza la giusta malizia, gli ha chiesto cosa sarà di Expo dopo il 31 ottobre: "Siamo arrivati in tempo per la partenza di Expo, arriveremo in tempo per il futuro", ha risposto sorridendo Renzi. Non è un caso, poi, che la rivista tedesca Stern scriva dopo qualche ora, a proposito della visita in Italia della cancelliera, che nonostante il numero di visitatori abbia superato le aspettative, gli oppositori criticano l'Expo come un simbolo di sprechi e di corruzione.

Tra gli oppositori, intanto si è fatto sentire il senatore 5 Stelle, Nicola Morra, che sulla sua pagina Facebook ha scritto che l'Expo è l'emblema della finzione politica renziana e che Renzi ne ha fatto il suo quartier generale: "E' 'sempre' lì (cioè a Expo, ndr)  - ha ironizzato Morra - a cercare di sbigliettare qualche cosa in più". 

Gran finale di giornata con la cena per le coppie Merkel-Sauer e Renzi-Landini preparata dallo chef stellato Matteo Vigotti.