Come era prevedibile, l'incontro avvenuto all'Expo tra il nostro premier Renzi e il presidente francese Hollande non ha portato i risultati che la nostra diplomazia sperava. Il colloquio tra i due leader è avvenuto all'insegna della consueta cordialità, ma sul tema caldo di questi giorni, quello dei migranti bloccati a Ventimiglia (e, in generale, al confine con la Francia), il presidente transalpino ha detto che i blocchi al confine permangono e le regole sancite dall'accordo Dublino II vanno rispettate. L'unica concessione di Hollande è stata una frase di solidarietà (e anche di circostanza) che ha riconosciuto all'Italia, sul problema in questione, un fardello eccessivo da portare perché si trova nel sud dell'Europa, e che quest'ultima deve fare di più per facilitare il compito degli italiani.

L'accordo Dublino II rimane invariato

Renzi, come era successo anche dopo l'incontro con Cameron, si è dovuto accontentare di un nulla di fatto. Il premier italiano ha detto che l'accordo Dublino II va rispettato (anche se fu un errore firmarlo e accettarlo dall'Italia così com'è) e che il nostro Paese, che finora ha gestito il problema migranti in perfetta solitudine, meriterebbe maggiore considerazione e più aiuti da parte dell'Europa. L'Italia avrà un'altra occasione per farsi sentire al summit Ue di giovedì prossimo, ma se, come sembra, non ci saranno sviluppi concreti, il nostro Paese adotterà un piano B, che comporterà una nostra maggiore autonomia e libertà d'azione.

L'Europa di oggi si fonda sulla caduta dei muri

Per risolvere il problema dei migranti l'Europa deve rafforzare la solidarietà e la responsabilità tra le proprie nazioni e il mondo intero, e su questo concetto di Renzi, Hollande si è trovato, ovviamente, d'accordo. Il premier italiano ha anche aggiunto che, con il sistema attuale delle quote di accoglienza dei rifugiati (un sistema che in futuro dovrà comunque essere cambiato), è giusto che ogni Paese dell'Ue dica quanto può impegnarsi in base alla propria situazione geografica, economica e politica. Renzi ha infine detto che il fenomeno delle migrazioni è globale e storico e che non potrà mai essere risolto con la costruzione di muri, anche perché l'Europa si fonda proprio sulla caduta dei muri.