"Da questo momento non sarà consentita alcuna deroga ai principi di correttezza": lo ha detto la seconda carica dello Stato comunicando oggi in aula la decisione dell'ufficio di presidenza di Palazzo Madama sul "caso Barani + altri" sui gesti sessisti e osceni rivolti nei giorni scorsi alla senatrice grillina Barbara Lezzi. L'ufficio di presidenza del Senato della Repubblica "deplora in modo fermo le condotte poste in essere da senatori che hanno turbato l'ordine dei lavori".

Gesti sessisti e osceni al Senato, sospesi i senatori Barani e D'Anna

Sono 5 i giorni di sospensione dalle sedute parlamentari sia in aula che in commissione per i senatori Lucio Barani e Vincenzo D'Anna di Ala, il gruppo parlamentare messo su da Denis Verdini dopo la rottura con Silvio Berlusconi e l'avvicinamento a Matteo Renzi per le riforme. Solo un giorno di sospensione ad Alberto Airola e la censura per Gianluca Castaldi, entrambi senatori del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo. I senatori dovrebbero fare comunque in tempo a votare il ddl Boschi sulle riforme costituzionali che prevede anche nuove regole per la concessione di indulto e amnistia temi di rilievo in questi giorni dopo la lettera del Pontefice per l'anno giubilare e misericordioso.

La sanzione della sospensione per Barani e D'Anna - anche se il presidente Grasso ha parlato in aula di "effetto immediato" - dovrebbe partire dopo il 13 ottobre, quando è prevista la votazione finale del ddl Boschi, come chiesto dal Partito democratico.

La senatrice M5s Barbara Lezzi: finalmente ripristinata un po' di verità

"Io non parlo, sono particolarmente turbato", ha commentato il senatore Ciro Falanga (Ala) al termine dei lavori dell'ufficio di presidenza di Palazzo Madama. "Finalmente - ha dichiarato all'Adnkronos Barbara Lezzi, la senatrice del Movimento 5 stelle alla quale erano diretti i gesti sessisti e osceni dei due colleghi verdiniani - si è ripristinata un po' di verità. Sia Barani che D'Anna in questi giorni - ha aggiunto la parlamentare - hanno mentito spudoratamente.

Si vede che in presidenza i video girati in Aula hanno dimostrato come stavano le cose, e che i gestacci sessisti denunciati non li avevamo certo immaginati". L'aula di Palazzo Madama, dopo aver chiuso il "caso Barani + altri" ha ripreso l'esame del ddl Boschi e il voto sugli emendamenti a partire dall'articolo 6. Tra le proposte di modifica al testo del ministro Maria Elena Boschi anche gli emendamenti che puntano a lasciare al Senato il potere di voto su leggi di amnistia e indulto diversamente da quanto previsto inizialmente dal governo.