Cominciano oggi nell'aula di Palazzo Madama le votazioni degli emendamenti del disegno di legge sulle riforme costituzionali che porta la firma del ministro Maria Elena Boschi (Pd). Tra i "soli" 385.500 emendamenti rimasti - dopo che il presidente del Senato Pietro Grasso ha ritenuto ieri irricevibili i circa 80.000 di emendamenti del senatore Roberto Calderoli (Lega Nord) - anche quelli che prevedono cambiamenti al testo originario presentato dal ministro Boschi che prevedeva in materia di amnistia e indulto, le leggi di clemenza generale ad efficacia retroattiva che concedono uno sconto della pena o l'estinzione del reato ai detenuti, tema di grande attualità nell'anno del Giubileo Straordinario della Misericordia, a maggior ragione dopo l'appello di Papa Francesco che però rischia di cadere nel vuoto come quello dell'ex Capo dello Stato Giorgio Napolitano.
Riforme costituzionali, cominciano le votazioni sul ddl Boschi
Obiettivo dell'ufficio di presidenza di Palazzo Madama e del Governo Renzi è quello di approvare entro il 13 ottobre il ddl sulle riforme costituzionali che prevede novità importanti su più fronti e in particolare sul nuovo Senato. In base agli accordi raggiunti nelle ultime ore dopo scontri e polemiche in maggioranza e le manovre ostruzionistiche delle opposizioni il Senato della Repubblica, come prevedono diversi emendamenti, continuerà ad essere elettivo, con i senatori direttamente eletti del popolo che continueranno ad avere potere su questioni parlamentari per cui attualmente è richiesto il voto bicamerale.
Leggi straordinarie per amnistia e indulto tra gli emendamenti
Come per esempio le leggi elettorali, le dichiarazioni di guerra, i temi di carattere etico, misure straordinarie di clemenza come indulto e amnistia (quattro ddl sono peraltro in discussione in commissione Giustizia proprio a Palazzo Madama). Nel testo originario del ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento, invece, veniva sostanzialmente tolto il potere di voto al nuovo Senato su alcune questioni lasciando la facoltà di decidere solo alla Camera, ma con le proposte di modifiche avanzate su questo punto anche da diversi parlamentari Partito democratico tutto dovrebbe tornare come prima, a meno di sorpresa dell'ultimo minuto che visto l'andazzo e il clima infuocato del confronto politico non sono da escludere.