Rinviata ancora una volta, oggi, la seduta d'aula a Palazzo Madama dove procedono le votazioni del ddl Boschi sulle riforme costituzionali, che prevede tra l'altro gli emendamenti sulle regole per la concessione di amnistia e indulto di grande attualità nell'anno del Giubileo della Misericordia dopo le parole già pronunciate a proposito da Papa Francesco. La seduta è stata sospesa stamattina e rinviata a oggi pomeriggio perché l'ufficio di presidenza del Senato doveva discutere del caso del senatore Lucio Barani per i gesti poco eleganti nei giorni scorsi nell'aula del Senato.

Sul caso Barani più altri, per le offese a sfondo sessuale verso la senatrice del Movimento 5 stelle Barbara Lezzi, è già stata presa la decisione sanzionatoria su proposta del presidente Pietro Grasso: 5 giorni di sospensione dai lavori per i senatori di Ala (il gruppo fondato da Denis Verdini) Lucio Barani e Vincenzo D'Anna e un giorno di sospensione per Alberto Airola (M5s).

Riforme, ddl al Senato: prosegue l'esame, sospesi senatori Barani, D'Anna e Airola

Intanto, la seduta al Senato è ripresa. Sulle leggi di clemenza, dal ddl riforme si aspetta di capire se come prevede il disegno di legge del ministro Maria Elena Boschi sarà solo la Camera ad avere il potere di legiferare su indulto e amnistia o se le misure straordinarie di clemenza rimarranno di competenza bicamerale, quindi sarà necessario il voto del Senato.

Proprio come avviene adesso, infatti è proprio in commissione Giustizia a Palazzo Madama che sono incardinati i quattro ddl per amnistia e indulto, uno dei quali presentato proprio dal senatore Barani (gli altri tre da Manconi, Compagna e Buemi). La prosecuzione dell'esame dei 4 ddl (relatori Ginetti e Falanga) in commissione Giustizia è prevista per mercoledì 7 ottobre, secondo il calendario dei lavori parlamentari pubblicato sul sito istituzionale del Senato.

Indulto e amnistia rimarranno di competenza bicamerale? Atteso ok al ddl Boschi

Intanto, anche in altri paesi e non solo in Italia si parla di misure di clemenza, che però in alcuni paesi del mondo vengono usati con scopi spesso diversi, ognuno a suo modo. Dopo Cuba che ha concesso l'amnistia a circa 3.000 detenuti in onore alla visita di Papa Francesco e Nigeria, Burkina Faso, Ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Sudan che stanno utilizzando l'amnistia come arma di baratto per colpevoli di crimini militari, si parla di misure di clemenza anche in Algeria, dove l'ex leader dell'Esercito islamico di salvezza algerino, Madani Mezrag, ha criticato la posizione del presidente algerino Abdelaziz Bouteflika, contrario alla fondazione di un partito politico che riunisca i beneficiari della Carta per la pace e la riconciliazione nazionale che prevede anche l'amnistia per i responsabili della guerra civile algerina degli anni '90.