I numerosi problemi nelle carceri, nonostante i miglioramenti a proposito del sovraffollamento, provocano disagi non solo ai detenuti ma anche ai poliziotti penitenziari: lo ha ribadito oggi il leader storico dei radicali italiani, Marco Pannella, in prima linea nella battaglia per indulto e amnistia, che insieme a Rita Bernardini e ad alcuni dirigenti radicali fiorentini si è recato oggi in visita nel carcere di Sollicciano di Firenze.
I radicali nel carcere di Firenze insieme ai detenuti e ai poliziotti penitenziari
"Siamo stati accolti da coloro che più di noi - ha detto Pannella a margine della visita di Natale nel carcere fiorentino - sono individualmente vittime e parlo della polizia penitenziaria. Siccome parliamo sempre dei detenuti - ha aggiunto - io parlo ora dei detenenti". "Per ogni detenuto - ha proseguito il leader radicale - c'è anche un detenente. La polizia penitenziaria - ha aggiunto - si vede negare diritti essenziali, ed è costretta - ha sottolineato - a seguire riflessi di regime. Di conseguenza si trova - ha detto Pannella - ad essere formalmente responsabile".
Numerose denunce in tal senso sono arrivate quest'anno anche dai diversi sindacati di polizia penitenziaria. "Loro sono vittime - ha spiegato parlando degli agenti di polizia penitenziaria - tanto quanto i detenuti".
Amnistia e indulto, Pannella chiede incontro a Renzi e a Mattarella
"Lo Stato deve uscire - ha ribadito il presidente del Partito Radicale - dalla situazione di criminalità che gli viene imputata dagli organismi internazionali". Il riferimento non è solo alla questione carceraria ma anche al sistema giustizia nel suo complesso, dalla pena di morte in alcuni paesi ancora in vigore, all'ergastolo ostativo presente anche in Italia, dalla carcerazione preventiva ai ddl per indulto e amnistia.
Marco Pannella ha ricordato oggi parlando con i giornalisti che sulla questione delle carceri, e dunque sugli appelli per amnistia e indulto che provengono anche da Papa Francesco, il Partito Radicale ha già formalmente chiesto un incontro al premier e leader del Partito democratico Matteo Renzi e al Capo dello Stato Sergio Mattarella.