Sembra destinato a non trovare le risposte attese, almeno a breve termine, l'appello per amnistia e indulto rilanciato dal Pontefice due giorni fa nel Messaggio per la Giornata mondiale della pace. Appello per provvedimenti straordinari di clemenza che Papa Francesco aveva già anticipato nella lettera aperta scritta a monsignor Rino Fisichella in preparazione del Giubileo Straordinario della Misericordia.
Indulto e amnistia, cadute nel vuoto le parole di Papa Francesco
A due giorni dal monito del Santo Padre, che sin dal suo insediamento al vertice del Vaticano ha mostrato grande attenzione sul mondo delle carceri e ai diritti dei detenuti, si registra ancora l'assordante silenzio della politica.
Praticamente nessuno, ad eccezione di Rita Bernardini dei Radicali italiani, è intervenuto per esprimere un commento sulle parole del Papa. Anche stavolta non può passare inosservato il silenzio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che diversamente da suo predecessore, Giorgio Napolitano, che chiese con il suo unico messaggio alle Camere l'approvazione di indulto o amnistia, non si è espresso con la dovuta determinazione sulla questione carceraria. Così come il premier Matteo Renzi, un tempo accanto al leader storico dei radicali, Marco Pannella, per le misure straordinarie di clemenza, ma da quanto ha conquistato la poltrona di Palazzo Chigi fortemente contrario, ritenendo che nelle carceri non c'è più una situazione di emergenza alla luce degli effetti del decreto svuotacarceri che ha concesso un "mini indulto" del 10% sulla pena residua ai detenuti costretti a scontare la pena carceraria in condizione "degradanti e disumane" a causa del sovraffollamento.
Carceri e terrorismo, più attenzione a proselitismo Isis in cella
Silenzio anche dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, per ora certamente in apprensione per le minacce ricevute a quanto pare dall'Isas che in una lettera con un messaggio scritto in araba gli ha fatto sapere che vorrebbe "tagliare la sua testa". Massima attenzione anche al delicato capitolo carceri nel quadro degli interventi della lotta al terrorismo.
Potenziate le misure di prevenzione dei fenomeni di radicalizzazione negli istituti penitenziari, con la massima attenzione dedicata alla possibile presenza di materiale jihadista e al proselitismo di potenziali terroristi. In questo clima di paura è difficile che il governo e il parlamento si esprimano favorevole a misure impopolari come amnistia e indulto, anche se va detto che eventualmente non potranno essere concessi né a terroristi né a mafiosi e nemmeno a chi si è reso responsabile di reati di particolare allarme e pericolosità sociale, come l'omicidio e la violenza su donne e minori.
Per questo, anche stavolta, non solo i massimi vertici dello Stato a cui è indirizzato l'appello, ma anche il resto della politica, è rimasta in silenzio di fronte alle parole di Papa Francesco che spera in provvedimenti di indulgenza in occasione del Giubileo, così come fece nel 2000 Papa Giovanni Paolo II.