Mentre restano in calendario i ddl per amnistia e indulto, la commissione Giustizia del Senato, in materia carceraria, ha dato il via questa settimana alla discussione sulla proposta di nomina del governo di Daniela De Robert a componente del Garante nazionale dei diritti dei detenuti di cui si dovrebbe tornare a discutere la prossima settimana. Dal 15 al 19 febbraio, secondo il calendario dei lavori, i primi cinque ddl su cui dovrebbe riprendere la discussione sono: il ddl 1844 e altri sulla prescrizione dei reati; il ddl 1052 più altri sulle norme sul contrasto all'omofobia; i ddl 194, 595, 1238 sul tribunale della famiglia; i ddl 20, 21, 1081 e 1115 su indulto e amnistia; i ddl 686 e 698 sul concorso esterno in associazione mafiosa.
Indulto e amnistia, 4 ddl a Palazzo Madama
E a proposito di giustizia, mafia e carceri, si è svolta ieri ad Agrigento, negli studi di Teleacras e trasmessa in diretta su Radio Radicale, la presentazione del nuovo libro di Totò Cuffaro, l'ex presidente della Regione siciliana uscito nelle scorse settimane da Rebibbia dove ha scontato una pena di cinque anni per rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento alla mafia. "Tolgono la tassa sulla prima casa e raddoppiano la tassa sul detenuto in cella", ha detto Cuffaro commentando l'aumento dei costi della detenzione da parte del Governo Renzi.
“C’è una parte della magistratura - ha detto l'ex governatore siciliano - che si autoincensa e si autoalimenta utilizzando i media. Questa - ha aggiunto parlando dei magistrati - è l’affermazione di un’idea di potere più forte dello stesso potere”. All’incontro per la presentazione del libro “L’uomo è un mendicante che crede di essere un re”, sono intervenuti Rita Bernardini, presidente onorario di “Nessuno tocchi Caino”, e Piero Sansonetti, direttore de Il Dubbio. Cuffaro ha preso la tessera del Partito Radicale di Marco Pannella, in prima linea per amnistia e indulto, per battersi per l'umanizzazione delle carceri e i diritti dei detenuti. "Le carceri - ha detto la Bernardini - sono dei luoghi oscuri.
Ancora oggi può avvenire di tutto. Il carcere è un frutto della società. Chi si ritiene buono in realtà non ha guardato molto in profondo dentro se stesso come ha fatto Totò Cuffaro, se leggete il suo libro vedrete che ha fatto una ricerca profonda dentro se stesso".
Carceri, Cuffaro e Bernardini ad Agrigento
Duro il giudizio nei confronti del ministro della Giustizia. "L'ultima presa per il culo - ha detto - perché non si può definire in altro modo. 'Definitivamente superato il sovraffollamento carcerario'. Allora voi spiegatemi come è possibile questo: io ho tirato fuori una novantina di carceri che hanno un sovraffollamento superiore al 115% per arrivare al 192%. Vuol dire che in 100 posti ce ne sono di detenuti 200.
Il governo - ha spiegato Rita Bernardini - calcola la statistica a livello nazionale, parlando di una capienza regolamentare di circa 50mila posti con 52mila detenuti ma non tiene conto delle carceri vuote. Le statistiche vengono fatte in questo modo e il ministro Orlando può dire anche in Europa 'sovraffollamento finito'". Altro capitolo il diritto alle cure dietro le sbarre. "Il diritto alla salute in carcere - ha detto il presidente onorario di Nessuno tocchi Caino - è negato, se uno urgenza di fare un'analisi, un controllo, non lo portano in ospedale. Se l'ufficio scorta ha un'altra emergenza il detenuto può aspettare mesi per una visita, è così che muoiono in carcere. Non dobbiamo far capire queste cose, dobbiamo dirle e spiegarle. Perché dietro i numeri ci sono persone, famiglie".