Era l’autunno 2014, in piena emergenza Ebola, quando la notizia di un vaccino anti-Ebola prodotto dai laboratori IRBM di Pomezia conquistò le prime pagine di tutti i giornali. Ora il premier Matteo Renzi, accompagnato dal presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha fatto visita a questi laboratori dove si stanno portando avanti diversi progetti di ricerca e sta continuando la produzione del vaccino.
È stata anche l’occasione per annunciare un piano di investimenti nella ricerca da 2,5 miliardi, perché l’Italia è “un Paese con il coltello tra denti che può immaginare un futuro”, ha commentato il premier.
Visita nei laboratori IRBM di Pomezia
Quella dell’IRBM è una bella storia del nostro Paese, che vale la pena ricordare. Parliamo di un centro di eccellenza nel campo della ricerca bio-molecolare. Nato dalle ceneri dell’Istituto di Ricerca di Biologia Molecolare (IRBM) P. Angeletti, fondato nel 1990 come joint venture tra la multinazionale farmaceutica americana Merck Sharp & Dohme (MSD) e l'italiana Sigma Tau, dal 2000 il laboratorio è diventato interamente di proprietà MSD.
Nel 2009 la multinazionale americana, divenuta intanto Merck & Co, decide di chiudere i laboratori di Pomezia lasciando per strada centinaia di eccellenti ricercatori che avevano tra l’altro appena scoperto l’Isentress, un importante farmaco anti-HIV.
Un imprenditore, Pietro Di Lorenzo, decide di puntare sulla ricerca e fonda l’IRBM Science Park. Era il 2010 e ci lavoravano 25 persone, quasi tutti ricercatori, con un investimento di 1 milione di euro. Ora in questo centro sono impegnate 250 persone, la maggioranza sono ricercatori, e il fatturato è salito a 40 milioni. Questi studiosi lavorano su vari progetti, ma quello legato all'Ebola finora ha dato loro la massima visibilità.
Forse è la volta buona
A maggio 2014, Renzi era a Bari, in visita nei laboratori Merck Serono. I messaggi erano tutti a favore dell’innovazione e del cambio di rotta. Eravamo in piena crisi e lo scetticismo dominava. Merck annunciava investimenti per 50 milioni di euro e l’impegno a creare nuovi posti di lavoro. A gennaio di quest’anno l’annuncio della multinazionale del farmaco AbbVie, di un investimento di 60 milioni di euro nella sede di Aprilia (LT), per il potenziamento del sito produttivo.
Pochi giorni fa l’annuncio a Milano dell’imminente apertura dei cantieri del progetto “Human Technopole”, sul sito dell’Expo, con un investimento di 150 milioni l’anno, per 10 anni.
Ed ora, in occasione della visita a Pomezia, l’annuncio di un piano di investimenti in ricerca da 2,5 miliardi. Dice il premier: “L’Italia è di fronte alla competizione globale.
Per anni ci siamo raccontati solo le cose che non andavano bene. Ci siamo raccontati che l'Italia è un Paese finito, e invece l'Italia è un Paese infinito. È il Paese con il coltello tra i denti". E ha aggiunto: "Mi aspetto che ci sia un racconto dove qualche volta si dica che le cose che vanno bene devono essere incoraggiate. Questo è un Paese laboratorio, non solo un Paese museo".