Si potrebbe definire un "lifting della mucosa duodenale" l’approccio testato in Olanda per curare i pazienti diabetici. I risultati sono stati presentati al più importante evento di gastroenterologia europeo, United European Gastroenterology (UEG Week Virtual 2020), quest’anno organizzato ad Amsterdam in modalità virtuale, dal 10 al 14 ottobre. Si tratta di un’ablazione idrotermica, effettuata mediante l’inserimento di un catetere per via endoscopica, e finalizzata al rimodellamento di un tratto dell’intestino (duodeno). L’applicazione di energia termica (calore) riuscirebbe a far rigenerare la mucosa e a ripristinare la funzione endocrina con il rilascio degli ormoni deficitari nel diabete.
Il “lifting” che cura il diabete
Nella sostanza si tratta dunque di una tecnica basata sull'applicazione di calore, attraverso un intervento endoscopico, finalizzato a riattivare la mucosa duodenale. Questo studio clinico pilota, come accennato, è stato condotto in Olanda e i risultati presentati questa settimana al UEG Week Virtual 2020.
Era già noto che alcune pratiche cliniche, come la chirurgia bariatrica, modificando le pareti intestinali, sono in grado di ripristinare la funzionalità pancreatica e far regredire definitivamente il diabete. Ora uno studio clinico esplorativo è stato condotto in Olanda, diretto da Suzanne Meiring, Annieke van Baar e Jacques Bergman dell'Università di Amsterdam.
Sono stati coinvolti 16 pazienti, sottoposti per via endoscopica ad un trattamento termico della mucosa del duodeno. La cosa dovrebbe favorire una rigenerazione della mucosa e un riequilibrio della funzionalità ormonale.
Ben 12 pazienti su 16, dopo l’intervento, hanno potuto sospendere definitivamente la terapia insulinica, riuscendo a controllare in modo naturale la loro glicemia.
Anche per i restanti 4 pazienti l’intervento ha portato dei benefici, riuscendo a ridurre la dose di insulina necessaria per controllare i picchi di glicemia.
Qualche dettaglio
Revita è il nome dello studio clinico. La procedura Fractyl DMR (Duodenal Mucosal Resurfacing) utilizza un catetere brevettato (Revita®) per eseguire l'ablazione idrotermica del duodeno.
Il catetere viene inserito dalla cavità orale, da dove viene prima iniettato una soluzione salina, per sollevare lo spazio sub-musocale, e successivamente si procede con l'ablazione della mucosa duodenale. I soggetti che ricevono il trattamento DMR vengono dopo monitorati per 48 settimane.
Dopo l'intervento la glicemia di questi pazienti tornava ad essere sotto controllo, senza la necessità della somministrazione di insulina. L’emoglobina-glicata (un indicatore del livello glicemico a lungo termine), dopo sei mesi era inferiore a 7,5, e dopo un anno era pari a 6,7. Questi dati indicano che in questi pazienti l’intervento era riuscito a tenere sotto controllo il diabete. Anche dopo un anno.
Inoltre, anche le condizioni generali dei pazienti erano migliorate: riduzione del peso, riduzione dell’IMC (indice di massa corporea: kg/m2; peso /altezza al quadrato) passando in un anno da 29,8 a 25,5.
Anche la steatosi (grasso nel fegato) era migliorata: in sei mesi da 8,1% a 4,6%.
Sebbene sia prematuro concludere che è stata trovata la soluzione per curare il diabete, dato il numero esiguo di pazienti coinvolti, è altresì evidente che questi risultati sono assolutamente incoraggianti. Adesso bisognerà attendere un nuovo studio su una popolazione diabetica molto più estesa, magari in diversi centri clinici, prima di poter dire che questa tecnica può divenire di routine. Contemporaneamente i ricercatori clinici devono anche cercare di spiegare come un intervento su un tratto di mucosa intestinale possa influenzare la secrezione di ormoni pancreatici ed avere un ruolo determinate sul controllo metabolico.