Entra nella fase cruciale l'offensiva del Movimento 5 stelle contro il governo. La mozione di sfiducia all'esecutivo depositata in Senato è solo il primo atto della nuova strategia dei grillini, che preparano lo 'sgambetto' a Matteo Renzi in vista del referendum sulle trivelle e delle elezioni amministrative. "Vogliamo che questo governo amico dei petrolieri e nemico della salute dei cittadini e dell'ambiente vada a casa", ha detto la capogruppo M5S al Senato Nunzia Catalfo in relazione al progetto Tempa Rossa che ha portato alle dimissioni del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi.

Proprio nello stabilimento Total di Tempa Rossa a Corleto Perticara (Potenza) si è svolto il blitz di una delegazione parlamentare del M5s che è stato bloccato dalla vigilanza, in seguito a un'altra manifestazione al Centro Oli dell'Eni di Viggiano con lo slogan "tutti a casa".

Referendum e amministrative cruciali

Il Movimento 5 stelle vuole sfruttare fino in fondo l'imbarazzo del governo nella vicenda del petrolio in Basilicata sia per far vincere il sì al referendum del 17 aprile sulle trivellazioni in mare sia per guadagnare punti sul Partito democratico in vista delle elezioni amministrative di questa primavera, considerate decisive per i futuri scenari della politica italiana.

Parte l'offensiva mediatica dei grillini

Non è un caso che proprio adesso sia partita una forte offensiva mediatica da parte del M5s, che spazia dai social network ai giornali fino alla televisione, canali più tradizionali questi ultimi, che una volta venivano ignorati. Quando Renzi ha lanciato l'hashtag #Matteorisponde per dialogare coi cittadini online, Beppe Grillo ha risposto subito su Twitter usando i contro-hashtag #RenzieConfessa e #Trivellopoli per incalzare il premier con le sue domande. Lo stesso Grillo (il cui "passo di lato" nel Movimento non sembra averlo allontanato davvero dalla politica) ha rilasciato un'intervista al Foglio, al Corriere della Sera Tv e al programma La Gabbia.

Il deputato Alessandro Di Battista è invece intervenuto nel corso di PiazzaPulita e Ballarò, mentre l'ospite della puntata di Otto e mezzo del 6 aprile è Virginia Raggi, candidata sindaco di Roma del M5s. 

Mozione di sfiducia contro "il governo delle lobby"

Dopo la vicenda delle dimissioni del'ex ministro dello Sviluppo Federica Guidi, che ha coinvolto il premier e la sua squadra (compresa la fedelissima Maria Elena Boschi), il Movimento 5 stelle ha quindi deciso di affondare il colpo contro quello che considera "il governo delle lobby" colpevole di “conflitto di interesse” ai danni dei cittadini. Al Senato è in arrivo anche una mozione contro il governo da parte del centrodestra (Forza Italia e Lega) ma non è detto che in Aula i voti coi pentastellati si incroceranno.

L’incognita infatti resta: gli altri partiti di opposizione voteranno la mozione di sfiducia dei grillini e viceversa? E alla fine il M5s riuscirà a battere Renzi alle amministrative? A queste domande risponderanno solo il parlamento e gli elettori.