Con uno scarno comunicato stampa indirizzato al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, la Ministro dello sviluppo economico Federica Guidi ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico di governo. La vicenda è legata alla doppia indagine sulla raffineria Eni di Viggiano e sull'impianto petrolifero Total di Tempa Rossa partita dalla Procura di Potenza, in cui 6 persone sono finite agli arresti domiciliari, altre 2 raggiunte dal divieto di dimora, con altre 60 che risultano indagate, perché coinvolte a vario titolo in reati ambientali, corruzione e concussione. Fra gli indagati risulterebbe anche Gianluca Gemelli, imprenditore e compagno della ormai ex Ministro.

Le relazioni pericolose

Secondo quanto si legge nell'ordinanza cautelativa che lo riguarda, Gianluca Gemelli avrebbe sfruttato indebitamente il suo rapporto con la Guidi per ottenere da Giuseppe Cobianchi, dirigente della Total, le qualifiche necessarie per poter partecipare alle gare di progettazione e realizzazione dell'impianto petrolifero di Tempa Rossa, in mano alla multinazionale francese. Dagli atti dell'inchiesta è spuntata fuori un'intercettazione telefonica fra Guidi e Gemelli: grazie all'interessamento del ministro infatti, un emendamento venne aggiunto in extremis nella Legge di Stabilità del 2015: col nuovo comma tutte le infrastrutture necessarie per semplificare lo sfruttamento delle concessioni petrolifere necessitano soltanto dell'autorizzazione del Ministero presieduto dalla Guidi.

Grazie ai sub appalti ottenuti, le aziende di Gianluca Gemelli avrebbero guadagnato illecitamente 2 milioni e mezzo di euro. Nella conversazione viene fatto anche il nome di Maria Elena Boschi, che avrebbe favorito l'inserimento del comma incriminato durante la stesura finale del provvedimento legislativo. Parte del mondo politico italiano pretende le sue dimissioni immediate. Da M5S, Lega e FI arrivano le critiche più dure, con Sinistra Italiana che rincara la dose, denunciando i soliti e squallidi intrecci fra politica e affari, auspicando che sulla vicenda venga immediatamente istituita una commissione d'Inchiesta.