Lunedì sera più di 100 milioni di ascoltatori resteranno incollati alla TV  per quello che è considerato il faccia a faccia più atteso nella storia degli Stati Uniti, tra Hillary Clinton, la prima donna candidata alla Casa Bianca, e Donald Trump, il magnate immobiliare perfetto outsider della politica, rispettivamente candidati per il partito democratico e il partito repubblicano alle prossime presidenziali.

Il dibattito nella Hofstra University di Long Island, stato di New York, darà ufficialmente il via allo sprint finale della lunghissima campagna elettorale. Si stima che 226 milioni di americani andranno a votare l'8 novembre. Per prepararsi a questo incontro-scontro i due candidati sono in un ritiro di preparazione con i loro consiglieri per mettere a punto la strategia più efficace. Hillary Clinton ha molta più esperienza politica di Trump, ex segretario di Stato, quindi su di lei ci sono molte più aspettative in fatto di abilità oratoria e preparazione, rispetto al principiante Trump. Ecco perché un sostenitore di Trump ha commentato "Il dibattito sarà più entusiasmante che guardare una partita del Super Bowl".

Inoltre Clinton ha tutto l'appoggio del 'New York Times', non solo, ma arriva a questo importante primo round con un vantaggio sul repubblicano, gli ultimi sondaggi dicono che sia avanti di 6 punti. 

Due candidati due strategie

Trump si conferma un 'outsider', non solo per mancanza di esperienza politica ma anche per quel modo 'trumpiano' di dire le cose impulsivamente, senza quelle astuzie e attenzioni che appartengono alla diplomazia politica, con una oratoria più da semplice cittadino americano che durante un barbecue con gli amici dice come la pensa. Per questo, nonostante gli abbiano consigliato di fare attenzione ad ogni parola della Clinton per contrattaccare e non cadere in trappola, ha scelto di concentrarsi sull'analisi di video di precedenti dibattiti della democratica per individuarne tutti i suoi lati deboli e scoperti.

Una strategia che mira non solo a sconfiggere ma a sbaragliare l'avversaria. Mentre Clinton, anche su consiglio dei suoi amici democratici, si concentrerebbe sul carattere irascibile e istintivo del magnate, così da provocarlo e pungolarlo per spingerlo a fare errori grandi, a sbottare in quelle sue assurde affermazioni stupide e controproducenti. Tutto questo in una America dove riesplodono le tensioni razziali, proteste e scontri a Charlotte, e ritorna la paura di attacchi terroristici con gli attentati di New York e New Jersey.