Il tema della sicurezza nazionale negli Stati Uniti è molto sentito da tutti, e l'opinione pubblica è molto sensibile alla percezione delle minacce terroristiche che provengono dall'esterno. Era inevitabile che in questa campagna elettorale per le elezioni presidenziali questo tema irrompesse prepotentemente nell'agenda dei due candidati principali.
La visione di Hillary Clinton e di Donald Trump sul tema sicurezza sono per molti versi opposte e riflettono il loro modo di pensare e la loro percezione del livello di sicurezza attuale negli Stati Uniti, due visioni che li portano a scelte diametralmente opposte su questo scottante e delicatissimo argomento.
Il problema del terrorismo
Per quanto riguarda la lotta al terrorismo internazionale i due candidati hanno pareri opposti su come sconfiggere il sedicente Stato islamico e non perdono occasione di proporre ai potenziali elettori la loro personale ricetta contro i miliziani islamisti. Sia Clinton che Trump sono d'accordo sul fatto che i terroristi debbano essere sconfitti al più presto, ma le loro opinioni su come questo debba essere fatto sono veramente opposte e inconciliabili.
Donald Trump pensa che per una maggiore efficacia nella lotta al terrorismo sia necessario porre fine all'immigrazione, anche costruendo un muro al confine con il Messico, e che sia assolutamente necessario proibire ai musulmani l'ingresso in territorio statunitense.
Equipaggiare le forze armate con nuove e più potenti armi è un punto sul quale il candidato repubblicano non intende recedere e lo ha ribadito molto spesso nei suoi discorsi in giro per il Paese.
Trump ha più volte accusato la sua avversaria di non essere abbastanza rispettosa nei confronti di chi serve la patria in divisa, ma la stessa accusa è stata immediatamente rimandata al mittente dalla Clinton che nel suo ultimo discorso ha detto: "Durante tutta la campagna Trump non fatto altro che insultare tutti coloro che hanno indossato la divisa per proteggere i nostri valori americani più importanti. E un uomo così ingrato verso i veterani non ha il diritto di diventare il nostro comandante in Capo.
E poi quando si tratta di combattere l’ISIS non sa nemmeno dove si trova, bisognerebbe fornirgli delle cartine".
Il ruolo della Russia
Per Donald Trump sarebbe molto importante coinvolgere maggiormente anche la Russia nelle operazioni contro il terrorismo, perché in ogni caso il Cremlino è un attore importante nella regione mediorientale e si sta impegnando molto nei bombardamenti contro le postazioni dei miliziani jihadisti. Trump ha motivato così il suo pensiero di azioni antiterrorismo combinate insieme alle forze armate russe: "Nemmeno alla Russia piace l'ISIS, non sarebbe il caso di andare a fondo di questa storia e quindi mettersi insieme per sconfiggerli? Sarebbe un bene, no? Invece Hillary Clinton evita i discorsi difficili.
Magari li inizia e poi se ne va. Ho visto questo passaggio del suo intervento sull’aereo. Parte con un discorso sulla Russia poi si gira e si siede”.
Per quanto riguarda la Clinton, lei ha accusato i servizi segreti di Mosca di essere entrati in possesso di alcune sue mail molto personali e di volere falsare il voto di novembre, togliendo ai ciitadini statunitensi l'opportunità di esprimere libermente il loro pensiero.
Armi libere
Negli Stati Uniti il problema delle troppe armi in circolazione, che spesso vengono usate da malati psichici per compiere vere e proprie stragi, è da tempo sotto i riflettori e ci si è chiesti se sia ora di promulgare nuove leggi più severe con maggiori controlli su chi acquista un'arma da fuoco.
Donald Trump propone di mantenere la vendita di armi libera, nel segno del secondo emendamento della Costituzione, e pensa che tanti cittadini ben armati possano essere in grado di difendere loro stessi e gli altri da eventuali pericoli e anche da eventuali terroristi. Hillary Clinton sostiene la posizione contraria, nel solco della riforma iniziata da Obama.