La Cina gioca un ruolo internazionale enorme e non solo perché da almeno cinque anni compra debito nel mondo, sia in Europa che negli USA. Ma anche perché questa superpotenza asiatica sta reinventando, con pazienza davvero degna di una civiltà plurimillenaria, l'assetto mondiale nel post-guerra fredda. Operazione difficile e complessa, ma certamente degna di rilievo. La Cina rischia di essere il nuovo kingmaker del mondo post-moderno e iperglobalizzato.

Ce la farà' Difficile dirlo a bocce ferme, perché lo stato dell'arte merita una attenta disamina.

Il ruolo delle Filippine di Rodrigo Duterte

Il presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, rappresenta l'altro lato della medaglia. La recente storia ha dimostrato che una certa ambivalenza delle Filippine ha contribuito a polarizzare l'attenzione sull'area del Far East, e non sembra trattarsi di un momento passeggero. Il Paese guidato da Duterte ha una storia conflittuale con la Cina, è vero, ma non dimentichiamo che metà del business sia nella capitale, Manila, che in altre vaste aree della provincia, sono in mano a cinesi.

La Cina è economicamente ancora molto forte, La crescita stimata è dell'8,5%.e la fase è espansiva. Export forte, assetti commerciali e industriali attivi, le infrastrutture sono il cavallo di battaglia del capitalismo asiatico in genere. Manila è un cantiere aperto e le forniture e il capitale cognitivo sono made in China. 

Le Filippine hanno intrapreso, nel 2013, un'azione decisa contro la Cina appellandosi alla Corte Permanente di Arbitrato presso la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja. La Cina reagisce richiamando l'illegittimità dell'azione di parte filippina e di conseguenza la sentenza emanata dalla Corte il 12 luglio 2016 non sarà resa effettiva.

 Rodrigo Duterte sostiene oggi in funzione anti-USA, la Repubblica Popolare Cinese e la partita a scacchi nel Far East si complica, da un lato, e dall'altro, diventa davvero interessante.

Il ruolo di Putin e la nuova sicurezza asiatica

Lo scacchiere internazionale si sta agitando e l'area euro-atlantica è in difficoltà. Gli USA forse non boccheggiano ancora economicamente, ma certo un Trump filo-Putin all'asslto è una variabile che incoraggia decisamente una nuova strategia nel Pacifico. La Cina vuole portarsi dietro la Russia e l'ultimo East Asia Summit Laos, nel settembre di quest'anno, presenti Li Keqiang e Dimitry Medvedev, è un passo verso una direzione di convergenza che, nel tempo, vedrà inserirsi, a sparigliare le carte sul tavolo dell'antica alleanza con gli USA, le Filippine di Rodrigo Duterte

Obiettivo comune: un patto per una nuova sicurezza asiatica, che sia "comune, comprensibile, comune e sostenibile". Siamo già in un'ipotesi di post-guerra fredda? I prossimi passi nella vasta area russo-asiatica forniranno ulteriori elementi per rispondere a questa domanda di portata storica.