Ha vinto la linea 'moderata' e l'Unione Europea tira un sospiro di sollievo. Alexander Van der Bellen ha concesso il bis ed ha vinto il turno di ballottaggio per le presidenziali austriache. Il candidato dei Verdi è, dunque, il nono presidente della Repubblica d'Austria nel dopoguerra, il primo a rappresentare il partito ecologista. Van der Bellen aveva vinto anche il turno di ballottaggio dello scorso 22 maggio che venne poi annullato per il ricorso presentato dal Partito della Libertà per una serie di irregolarità che si verificarono in occasione del voto per corrispondenza.

Rispetto al citato turno di ballottaggio poi invalidato, dove Alexander Van der Bellen aveva vinto con poco più del 50 % delle preferenze, stavolta la sua affermazione nei confronti di Norbert Hofer è stata più netta. Il neopresidente, in base alle prime proiezioni, ha ottenuto il 53,6 % dei voti-

Hofer ammette la sconfitta

A confermare il risultato elettorale è la fonte più diretta, quella del candidato sconfitto. "Mi dispiace tanto non esserci riuscito", ha scritto Norbert Hofer sul suo profilo Facebook, aggiungendo le sue vive congratulazioni al nuovo presidente. Alle sue dichiarazioni si sono aggiunte quelle di Heinz Christian Strache, presidente del Partito della Libertà, che ha sottolineato come sia "giusto rispettare un voto democratico".

Il segretario generale dell'estrema destra austriaca, Herbert Kickl, guarda già ai prossimi appuntamenti elettorali che vedranno comunque il suo partito come una forza politica di punta. "Questa è l'ultima volta che le forze che sono contro il rinnovamento riescono a fermarci", ed il riferimento è senza dubbio alle elezioni politiche del prossimo anno.

Chi è il nuovo presidente

Discendente da un'antica e nobile famiglia, i genitori vivevano in Estonia ma fuggirono nel 1940 dopo l'invasione delle truppe sovietiche, Alexander Van der Bellen ha 72 anni. Insegna economia alle università di Innsbruck e Vienna e la sua formazione politica è avvenuta in seno al Partito Socialdemocratico. La sua adesione ai Verdi avviene nel 1992 e due anni dopo viene eletto deputato.

Nel 1999 è leader del suo partito ma si dimette nel 2008 dopo un pessimo risultato elettorale. In realtà, alle attuali elezioni, si è presentato da candidato indipendente ma la sua campagna elettorale è stata supportata dai Verdi dal punto di vista organizzativo, logistico e finanziario.