Gli Stati Uniti hanno colpito nella notte la base di Al Shayrat, vicino Homs. Questa la base, secondo le fonti del Pentagono, da cui sarebbero partiti i velivoli che hanno causato l'attacco chimico nella città di Idlib, che ha causato la morte di oltre ottanta persone, tra cui un alto numero di bambini. Nelle ultime ore, con la diffusione delle tremende immagini delle conseguenze del bombardamento del regime di Bashar al-Assad sulla cittadina, il mondo aveva condannato unilateralmente l'accaduto, bollandolo subito come massacro e come crimine contro l'umanità.
I video e le foto dei bambini uccisi col gas sarin ha provocato uno sdegno generale da parte dell'opinione pubblica dei paesi occidentali, tra cui l'immediata reazione degli Stati Uniti d'America, per mezzo dello stesso Trump che aveva immediatamente definito un'azione orrenda quanto successo a Idlib e riferendo appena ieri la sua posizione sul regime di Assad concludendo davanti ai giornalisti che "Assad deve andarsene".
Le possibili conseguenze dopo l'attacco USA
L'attacco americano pone alcune domande che finiscono, almeno per ora, di restare aperte: una è se questo sia un attacco isolato oppure se dobbiamo aspettarci una strategia, a questo punto, diversa dagli Stati Uniti, e chiaramente una svolta fondamentale perchè il regime siriano non era stato mai attaccato finora dalle forze americane.
Questa notte infatti due navi militari americane hanno lanciato più di 50 missili missili contro la base militare di Al Shayrat, dove oltre alle riserve di gas sarin, erano ospitati anche molti aerei dell'aeronautica siriana e altri mezzi e depositi militari. Sette sarebbero le vittime ufficiali riportate, tutte militari. Altre fonti siriane parlano di un coinvolgimento di civili, con la morte di quattro bambini. L'America, a partire dal 2014, aveva bombardato l'Isis ma Obama, pur avendo definito come linea rossa l'uso di armi chimiche, non volle nel 2013 colpire il regime di Damasco senza l'approvazione del Congresso: Trump invece ha fatto questo passo dopo l'attacco chimico. L'altra domanda è: ci sarà una risposta russa?
Come reagiranno i russi, che sono alleati di Assad? Dalle fonti americane si apprende che i russi sono stati avvisati prima dell'attacco: i russi usano anche loro quella base militare, e l'attacco è avvenuto intorno alle 4 del mattino per evitare che le forze russe venissero colpite. La risposta di Mosca intanto è stata durissima: secondo il Cremlino sarebbe "un'aggressione e una violazione della sovranità nazionale siriana".