Imperversa in questi giorni la questione sui migranti, specialmente dopo la chiusura della Francia di Macron, disposta a fare la sua parte solo nei confronti dei richiedenti e asilo, e il freno della futura presidenza europea estone in vista del G20: 'Ascolteremo dall'Italia quali sono i stati i cambiamenti in quest'ultima settimana' - sosteneva qualche settimana fa il ministro estone Andres Anvelt - 'per poter affrontare la questione'.

In Italia la situazione è diventata rovente qualche giorno fa,dopo un post pubblicato sulla pagina Facebook del Pd dall'ormai ex premier Matteo Renzi. 'Noi non abbiamo il diritto morali di accoglierli, ma abbiamo il diritto morale di aiutarli. E di aiutarli davvero a casa loro' recita il pensiero poi subito cancellato dalla piattaforma.

Le critiche degli avversari

Le critiche non si sono risparmiate, soprattutto dagli oppositori del segretario del Partito Democratico,a cui hanno attribuito la colpa di aver dato attuazione all'operazione Triton e all'accordo di Dublino durante gli anni del governo Renzi.

Bersani e Speranza si sono apprestati a definire la proposta di Renzi una ricetta di destra; mentre l'ex sindaco di Milano Pisapia, ha sottolineato come l'Italia abbia un dovere morale, giuridico e politico nel salvare vite ai migranti che approdano sulle nostre coste. Quest'ultimo ha poi definito Triton come un errore grave, accompagnato dal secondo errore: il Regolamento di Dublino.

In cosa consistono Triton e Dublino?

L'operazione Triton, concordata e coordinata da Frontex a partire dal novembre 2014, e poi esportata con le stesse modalità in Grecia e Spagna, sostituisce le precedenti Hermes e Aeneas e prevede un'operazione congiunta di 27 paesi per monitorare al largo delle coste italiane il passaggio di eventuali barconi di migranti da soccorrere e far sbarcare sulle coste italiane, a cui è relegata la responsabilità di prendersene cura.

L'accordo di Dublino, invece, è entrato in vigore nel primo mese dello stesso anno e sancisce che qualsiasi domanda di asilo deve essere esaminata da un solo stato membro che può essere, in prima istanza, quello in cui abitano i parenti stretti del richiedente asilo o dove abbia già ricevuto un permesso di soggiorno, e in seconda istanza, nella maggioranza dei casi, dal Paese di primo ingresso. A queste condizioni, gli accordi vanno revisionati, sostiene Pisapia.

La risposta di Renzi

Di fronte alla accuse mosse nei suoi confronti, il Segretario ha voluto veicolare attraverso le telecamere del Tg2, che vi è un abisso tra loro e la Lega. 'Noi abbiamo investito nella cooperazione internazionale[..], ma al tempo stesso dobbiamo smetterla di farli venire tutti qua[...] è buon senso'.

Successivamente ha anche spronato l'attuale primo ministro Gentiloni a farsi sentire con più forza nell'UE e ad imporre un eventuale veto sul prossimo bilancio europeo se la comunità non dovesse collaborare con il nostro Paese sulla questione migranti.