Tra manifestazioni di dissenso e tensioni,sta per concludersi l'incontro internazionale del G20 ad Amburgo tra i presidenti e i capi di governo delle maggiori potenze mondiali.
Numerosi i paesi partecipanti, dalla lontana Cina di Xi jinping, all'Italia di Gentiloni, alla repubblica francese del neo eletto presidente Emmanuel Macron, al Canada di Trudeau fino ad arrivare all'America di Trump e ai paesi ospiti come la Norvegia, la Spagna e Singapore, per citarne alcuni,
La vicinanza e la partecipazione alle issues fondamentali dell'evento sono state sentite anche da Papa Francesco che, dalla Santa Sede ha seguito con preoccupazione l'incontro.
"L'unità prevale sul conflitto"
"Al G20 temo alleanze pericolose tra alcune potenze" ha affermato il pontefice che non nasconde il suo pensiero circa la difficoltà dei potenti ad accordarsi sulle tematiche sociali più urgenti, nella lettera spedita prima dell'inizio del summit ad Angela Merkel anche a seguito di un recente incontro avvenuto tra i due in Vaticano.
Nella sua lettera, suddivisa in quattro punti focali, Francesco vuole dirigere l'attenzione su quelle che per lui sono le tematiche essenziali l'unità e l'attenzione verso gli altri. Bisogna rispettare gli accordi internazionali e alimentare le relazioni multilaterali affinché vi siano soluzioni che possano essere realmente universali e durature per il beneficio di ognuno.
Dare voce ai più deboli
Importante è dare priorità alla voce dei più deboli, di coloro che non possono partecipare agli incontri economici, è la voce fievole di coloro che soffrono più di tutti gli effetti devastanti delle crisi economiche per le quali non hanno nessuna reponsabilità.
In uno dei suoi punti il Papa sottolinea come le ideologie europee odierne siano molto lontane da quelle del passato; le correnti ideologiche della prima metà del secolo sono state rimpiazzate da nuove concezioni capitalistie."La realtà è più importante delle idee", sottolinea ques'ultimo, bisogna agire in maniera concreta, è questo il consiglio che invia ai presenti;
Il Pontefice non ha poi omesso di evidenziare il problema della crisi migratoria che attanaglia in particolare l'Europa e più specificamente i porti italiani e greci, ricordando inoltre le situazioni tragiche in cui versano paesi contigui come il Sud del Sudan, il Corno d'Africa, lo Yemen e così via.
Riuscirà mai, papa Francesco a creare scompiglio nella fitta agenda del G20? Lo scopriremo solo dopo la fine di questo e dai risultati che ne scaturiranno.