Sono sempre più accessi gli scontri tra governi e organizzazioni non governative, all'interno dei paesi europei e non. Le ong poste sotto l'occhio del ciclone sono principalmente coloro che si prodigano al salvataggio e all'assistenza dei migranti, ma per ora, la maggioranza di esse può ancora agire indisturbata all'interno dei paesi nazionali, salvo qualche diverbio, tranne che in Ungheria.
Infatti, nella repubblica parlamentare ungherese, la legge anti-Ong ha da poco ottenuto la maggioranza in parlamento con 130 voti favorevoli e solo 44 contrari, entrando in vigore a partire dal 13 giugno scorso successivamente alla firma del capo di Stato, Jànos Ader.
Cosa prevede il testo non normativo
Il provedimento, prevede che a partire da marted' 13, le organizzazione non governative che ricevono più di 7.2 milioni di fiorini (l'equivalente di 23.400 euro), sia in maniera diretta che indiretta, ad esclusione dei fondi europei, dovranno essere iscritte in un apposito registro sotto la nomenclatura di "organizzazioni finanziate dall'estero". La non osservanza di queste prescrizioni all'interno di documenti,comunicati, stampe e/o siti web dell'Ong, sarà punita dal governo con ammonimenti, sanzioni ed in casi estremi con la sospensione del diritto ad operare nel Paese.
La Reazione delle Ong
Numerose le organizzazioni che hanno fatto sentire la propria voce.
In particolare Amnesty International ha dichiarato che la legge, risulti come una mossa repressiva atta a screditare volutamente le Ong. Anche la Hungarian Civil Liberties Union e la Hungarian Helsinki Comitee si sono unite al coro dichiarando di non volersi iscrivere in nessun registro. Il provvedimento sembra però essere rivolto specialmente a quelle Ong finanziate dal magnate americano George Soros che ha recentemente definito l'Ungheria come uno "stato mafioso".
Il ruolo dell'Unione Europea
Anche la Commissione Europea non ha esitato ad intervenire aprendo una procedura di infrazione nei confronti del paese. Secondo quest'ultima, il testo normativo interferisce pesantemente con i diritti fondamentali dell' Unione Europea, primo fra tutti il diritto alla libertà di associazione.
Il governo Ungherese ha risposto alle accuse, spiegando che si tratta solamente di una legge volta a proteggere la sicurezza nazionale. L'Unione ha comunque portato a compimento la procedura, inviando una lettera di mora all'Ungheria che ha, ora, un mese di tempo per poter rispondere.