Dopo la tre giorni di fiuggi e la due giorni di Pontida, il centro-destra tira le somme di quelle che sono due idee diverse di coalizione e di modo di vedere la politica. Silvio Berlusconi raduna le truppe in quella che fu la città della famosa svolta di Fiuggi, e dove oggi invece sono riuniti i maggiori esponenti non solo di Forza Italia ma del Partito Popolare Europeo, che senza indugio hanno scelto chi dovrà guidare la futura coalizione di Centro-destra in Italia: Silvio Berlusconi.
Questa è stata fondamentalmente Fiuggi, l'incoronazione del popolarismo e del centro-destra vecchio stampo e vecchio schema. A Pontida invece l'alleato leghista era li a difendersi invece dalle accuse mosse dalla Magistratura di Genova che ha praticamente prosciugato i fondi del partito. Una Lega d'azione, una Lega di protesta che si è proposta di cambiare questa Europa e che nel frattempo in risposta alle accuse ha deciso di operare la secessione dal Parlamento, evitando di partecipare ai lavori per una settimana in risposta alle accuse che sono state formulate. Da una parte ne viene fuori un centro-destra moderato, popolare, europeo dall'altro invece un centro destra battagliero deciso a combattere l'Europa ma da dentro le istituzioni.
Da Fiuggi e da Pontida è quindi partita la rincorsa di due partiti, di due leader che revocano lo scettro di federatore. A fare da ponte, come lui stesso definito il Governatore della Liguria Giovanni Toti, il quale ha partecipato un solo giorno nel Lazio correndo poi tra le braccia dell'alleato leghista, creando non pochi malumori nella direzione azzurra, che però ha avuto la soddisfazione di vedere la nemica di ieri Angela Merkel ammettere, che anche per lei il leader in Italia deve essere lui, il presidente azzurro. Un vero trionfo rispetto alle famose risatine della cancelliera tedesca con il suo omonimo francese Nicolas Sarkozy, sembra passato un secolo, un'era geologica eppure sono invece passati pochi anni da quando da li a poco il governo italiano sarebbe caduto, per poi essere sostituito da Mario Monti, mai sostenuto dalla Lega Nord, che nel frattempo ha tentato, per ora con scarsi risultati la discesa al Sud al fine di riuscire a strappare voti a Forza Italia e consentire a Matteo Salvini cosi di accaparrarsi questo ambito quanto difficile scettro di futuro candidato del centro destra alle elezioni che a breve ci saranno.