Dal Quirinale è arrivata la novità che si attendeva da tempo. Tenendo conto dell'articolo 88 della Costituzione, dopo aver sentito i presidenti dei due rami del Parlamento, nel tardo pomeriggio di ieri il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato e della Camera, avviando così l'iter per le nuove elezioni politiche. Lo stesso decreto è stato controfirmato dal premier, Paolo Gentiloni.
Successivamente, il segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti, ha comunicato il provvedimento ai Presidenti del Senato, Pietro Grasso, e della Camera, Laura Boldrini. Dopo aver preso atto della decisione del capo dello Stato, il Cdm ha deliberato la data del voto, domenica 4 marzo 2018, nonché quella della prima riunione delle nuove Camere, venerdì 23 marzo, con l'elezione dei rispettivi presidenti. Gli adempimenti parlamentari d'inizio legislatura prevedono, in primis, la costituzione dell'Ufficio di presidenza provvisorio e della Giunta provvisoria per la verifica dei poteri.
La XVII legislatura va in archivio
In dirittura d'arrivo, dunque, la XVII legislatura, in carica dal 15 marzo 2013. Tre i Governi, Letta dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014; Renzi dal 22 febbraio 2014 al 12 dicembre 2016 e Gentiloni dal 12 dicembre 2016. Rispetto alle precedenti legislature, è stata quella con l'età media più bassa, 48 anni: 53 al Senato e 45 alla Camera. Si è registrato anche il maggior numero donne in Parlamento, il 31 per cento: 30 al Senato e 32 alla Camera. Il parlamentare eletto più anziano, 89 anni, Sergio Zavoli. Il più giovane, 25 anni, Enzo Lattuca. I poteri del Parlamento attuale sono prorogati finché non siano riunite le nuove camere. Lo prevede il secondo comma dell'articolo 61 della Costituzione.
Italia ai primi posti nell'export, Gentiloni: 'Nun ce se crede, però è così'
Nella mattinata di ieri, alla conferenza stampa di fine anno, Gentiloni si era soffermato sull'anno trascorso alla guida del Governo, tracciando un bilancio dell'attività svolta. Secondo il premier, "è stata una legislatura fruttuosa" e "l'Italia si è rimessa in moto dopo la più grave crisi del Dopoguerra". Spazio anche per una battuta in romanesco, in riferimento alla posizione dell'Italia nell'export industriale, fra la quarta e la quinta nel mondo: "Nun ce se crede, però è così, e forse dovremmo tutti esserne consapevoli". Gentiloni, romano, 63 anni, giornalista professionista, è laureato in Scienze politiche all'Università "La Sapienza".
Negli anni '90 è stato portavoce del sindaco di Roma e assessore al Giubileo e ai rapporti internazionali. Eletto in Parlamento nel 2001, è stato presidente della Commissione di vigilanza sulla Rai dal 2005 al 2006 e ministro delle Comunicazioni dal 2006 al 2008. Nelle Politiche el 2013 è stato eletto nella XV Circoscrizione di Roma, Lazio 1, per la Camera dei deputati, lista del Pd. Nell'ambito del Governo Renzi, è stato ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, dal 2014 al 2016, prima di assumere la carica di presidente del Consiglio dei ministri.
Il precedente
L'ultima volta dell'Italia alle urne per le Politiche risale a domenica 24 e lunedì 25 febbraio 2013, dopo lo scioglimento anticipato delle Camere avvenuto il 22 dicembre 2012, quattro mesi prima della conclusione naturale della XVI legislatura.
Affluenza registrata dal ministero dell'Interno, per la Camera, 75,19 per cento: poco più di 35 milioni di votanti su poco meno di 47 milioni di elettori, circa il 5 per cento in meno rispetto alle Politiche del 2008. Risultato simile per il Senato, 75,11 per cento: circa 32 milioni di votanti su oltre 42 milioni di elettori.