Aleksandr Dugin è un politologo russo che in passato è stato anche consigliere dell'attuale presidente Vladimir Putin. Alquanto famoso per la sua forte critica all'ideologia liberale Occidentale ha scritto diversi libri in cui si espone la sua idea della 'quarta teoria politica', una nuova 'visione del mondo' che trascenda le 'vecchie ideologie' del Novecento come il fascismo, il comunismo e lo stesso liberalismo ma che per diversi passaggi "si richiama apertamente al filosofo razzista e fascista italiano Julius Evola", secondo quanto si legge in una nota del giugno 2019 rilasciata dalla Fiap (Federazione Italiana Associazioni Partigiane) in occasione di una sua visita a Messina per parlare all'Università.
Incontro mai avvenuto perché l'ateneo - viste le sue posizioni - si era rifiutato di ospitarlo.
Il politologo: 'Putin è moderato, i russi hanno bisogno di un leader più forte'
Recentemente Dugin ha detto la sua sull'attuale operato di Putin, giudicandolo 'troppo buono' per gli standard richiesti dalla popolazione. Inoltre, lo stesso filosofo ha sostenuto che i russi ricercano un leader maggiormente forte, ovvero un vero 'Duce'. Andando maggiormente nello specifico, Dugin ha espresso ciò in un'intervista concessa al giornalista e fondatore dell'associazione 'Lombardia-Russia' Gianluca Savoini, che nel 2019 è stato indagato per corruzione internazionale in seguito ad un'inchiesta giudiziaria relativa ai presunti fondi russi della Lega.
Chi è Dugin
Come già ricordato, Dugin è il fondatore della corrente ideologica nota come 'neo-eurasiatismo'. Tale ideale si basa sul drastico rifiuto della modernità e della post-modernità occidentale.
Secondo diversi analisti ed opinionisti la sua teoria sarebbe una sorta di 'neofascismo russo' del XXI secolo e lo stesso pensatore neoeurasiatista ha parlato alcune volte della necessità di costruire un nuovo tipo di 'vero fascismo'. Molte sono infatti le critiche piovute su Dugin dalle associazioni di sinistra. Il teorico russo è stato più volte accusato di 'filonazismo' e 'antisemitismo'. In una nota della Fiap rilasciata nel 2019 in seguito ad un evento - poi annullato - che lo avrebbe visto protagonista all'università di Messina, si legge: "Un personaggio inquietante che teorizza il cosiddetto neo-eurasiatismo, vale a dire la costruzione di un blocco politico e strategico imperniato sulla Russia in aperta antitesi ai valori dell’Occidente democratico e liberale - continua la nota - Nemico dichiarato di Israele, si nasconde dietro quell’antisionismo che, per molti elementi dell’estrema destra, serve spesso a celare un sostanziale antisemitismo.
Si richiama apertamente al filosofo razzista e fascista italiano Julius Evola e in Russia ha costituito gruppi politici denominati 'nazionalbolscevichi', il cui contrassegno era la bandiera del Terzo Reich con al centro lo stemma sovietico in versione nera, al posto della svastica".
Nota di correzione del 21/10/2021: Questo articolo è stato aggiornato in data 21 ottobre del 2021 per contestualizzare meglio la figura di Alexandr Dugin.