Matteo Salvini spinge sull'acceleratore per la Flat tax. Il leader del Carroccio vorrebbe inserire questo argomento tra i primi provvedimenti su cui lavorare. Il cavallo di battaglia del centrodestra (unito) che si era presentato alle elezioni di marzo viene così portato avanti dalla Lega in accordo con il nuovo partner politico, cioè il M5S. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha accettato di farsi portavoce di questa tematica parlandone nel discorso di insediamento in occasione del voto di fiducia al Senato.
Dov'è finita l'abolizione della Fornero?
Gli analisti politici più attenti avranno sicuramente notato che sono mancati argomenti di primissimo rilievo nell'intervento del premier Giuseppe Conte. Il Partito Democratico ha messo in evidenza che non si è mai parlato di scuola e di cultura. Il capogruppo al Senato Andrea Marcucci, intervistato subito dopo il discorso di Conte, ha ricordato che non sono state nemmeno individuate le coperture per le risorse necessarie all'attuazione del contratto di Governo giallo-verde. Ma c'è un'altra assenza che, per coloro che si ricordano quanto era stato centrale l'argomento nella campagna elettorale leghista, pesa come un macigno: Giuseppe Conte non ha mai fatto cenno all'abolizione della Legge Fornero.
Come funziona la Flat tax
La dicitura Flat tax, tradotta alla lettera, significa tassa piatta. Il principio su cui si basa questo sistema di tassazione è la non progressività, ovvero l'aliquota fissa. Negli anni '50 l'economista Milton Friedman teorizzò questa strategia fiscale che secondo molti osservatori incentiverebbe la crescita dell'economia. Va anche detto che non tutti gli esperti concordano su questa tesi che viene osteggiata anche duramente. La Russia e i paesi satellite dell'ex blocco sovietico hanno un regime fiscale molto simile a quello della Flat tax. In Italia fu Silvio Berlusconi nel lontano 1994 a parlare per primo di un'aliquota fissa da stabilire sulla soglia del 33%. Come misura correttiva per le disparità che si sarebbero potute creare inserendo una tassa non progressiva, la proposta iniziale era di prevedere anche una no-tax area per le fasce più deboli.
Robin Hood alla rovescia
La Flat tax secondo molti esponenti dem è addirittura contro i dettami della Costituzione Italiana che prevede esplicitamente la progressività delle Tasse, ovvero il presupposto per cui il cittadino è chiamato a contribuire in base alle effettive possibilità. La Flat tax con aliquota unica secondo Maurizio Martina, segretario reggente del PD, sarebbe una vera e propria ingiustizia sociale. Dello stesso avviso l'ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi che, nell'intervento al Senato, ha ricordato che se venisse applicata seriamente e non "per scherzo" costerebbe agli italiani un sacco di soldi, oltre a creare disparità dannose. Salvini ha però ribadito che a risparmiare saranno tutti.
Non si è fatta attendere la controreplica di Matteo Orfini, presidente del PD, che in un tweet ha riportato la dichiarazione del leader leghista ironizzando sulla reale intenzione di Salvini, finalmente manifestata apertamente: favorire i ricchi per danneggiare gli altri.