Il Partito Repubblicano Italiano, a seguito di un accordo con la lista +Europa, ha potuto inserire i propri candidati al Parlamento Europeo alle prossime elezioni.
Membri della direzione nazionale del Partito sono presenti nella circoscrizione del Nord-Est con il vice sindaco di Ravenna Eugenio Fusignani, nel centro con Niccolò Rinaldi già Europarlamentare dal 2009 al 2014 e nella circoscrizione sud, l'avvocato Arnaldo Gadola.
Niccolò Rinaldi vanta una esperienza da Europarlamentare importante, con il 100% delle presenze nell'Assise di Bruxelles, nell'arco del quinquennio.
L'impegno in Europa
La lista +Europa ha già nel nome l'indicazione della sua vocazione europeista, ma la collaborazione con il Partito Repubblicano mette in luce anche la vocazione europeista del Partito più antico d'Italia, il cui inspiratore ideale, Giuseppe Mazzini, ha pensato per primo ad una idea di Europa unita.
Niccolò Rinaldi ha redatto il suo programma elettorale, in coerenza con la vasta quantità di azioni intraprese nel periodo 2009-2014.
Nel suo contributo programmatico alla lista +Europa, egli sottolinea degli aspetti ideali significativi di un'Europa futura: "che ponga al primo posto la “Questione Morale”, che sia spazio di libertà fondamentali e di diritti civili avanzati, di un modello sociale universale e della piena laicità delle istituzioni pubbliche.".
Inoltre la visione di un Continente "dove si può vivere e trasferirsi ovunque, e provare un sentimento di appartenenza e di felicità comune, sotto la tutela della Carta dei Diritti Fondamentali per una cittadinanza europea, la cui piena applicazione è il fondamento di una nuova libertà - quella libertà che da sempre è l’obiettivo comune delle forze oggi riunite nell’ALDE."
La teoria federalista repubblicana è anche esposta nel programma e verte su una prospettiva federalista europea, senza la quale L'Europa non potrà fa valere la propria voce nel mondo.
La convergenza degli stati europei verso una maggiore integrazione è individuata nella sua proposta di richiesta di un seggio della Unione Europea all'interno del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
L'importanza di attivare un processo di integrazione culturale è anche evidente, ed è centrata sull' Organizzazione di "almeno quattro eventi annuali dedicati al rapporto tra politica, istituzione e cultura – scuola, università, ricerca, creazione artistica – convinto che la filiera della conoscenza sia da valorizzare nell’Europa e nell’Italia di oggi e abbia molto da insegnare a una politica sempre più intellettualmente impoverita."
Una visione aperta in cui "Bruxelles deve costituire un'opportunità per collocare nella dimensione europea le battaglie dei federalisti e laici italiani" ed inoltre "il programma resta aperto a idee".
Insomma, un candidato che, riprendendo le parole del Manifesto mazziniano della Giovine Europa del 1834, assume il "mandato che Dio e l'umanità confidano a coloro che vogliono consecrare il braccio, l'intelletto, e la vita alla santa causa del progresso dei Popoli."