NOTA DI REDAZIONE

Il redattore di quest'articolo ha potuto assistere al Consiglio nazionale descritto in quanto membro del consiglio nazionale del Pri.

Il Consiglio nazionale del Partito Repubblicano Italiano si è tenuto lo scorso sabato 26 novembre a Roma, presso l'hotel Quirinale di via Nazionale e la relazione del segretario Corrado De Rinaldis Saponaro al Consiglio ha posto l'accento alla condizione dell'economia italiana: "I due più gravi nodi economico sociali del paese sono infatti la grave e sostanziale caduta della produttività negli ultimi trent'anni a differenza di quanto è avvenuto negli altri grandi parsi europei e il grave peso del fardello del debito pubblico".

La lettera redatta è stata scritta insieme a Luigi Tivelli, analista repubblicano, nonché presidente della scuola di formazione, intitolata alla memoria di Spadolini, e indirizzata a Giorgia Meloni, nella sua veste di capo del Governo.

La lettera alla premier

Il Pri ha aderito al 'patto' di Cottarelli del 2021 (denominato 'Programma per l'Italia'), con +Europa e Azione; con i quali ha definito alcune linee guida per l'economia e il governo.

La lettera del PRI afferma a Meloni: "Come lei mostra di essere ben consapevole, l'eredità difficile e complessa che ha trovato non deriva solo dai problemi dell'immediato ieri e di oggi, ma da vari problemi che si sono accumulati nell'ultimo trentennio".

La missiva continua con un' esemplificazione che pone a confronto l'incremento del tasso di produttività negli ultimi trent'anni che è cresciuto di circa il 60% in Germania, del 27% in Francia e del 5% in Italia ed è per questo motivo, si spiega nella lettera, l'Italia è Paese in cui i salari da allora sono sostanzialmente fermi.

La produttività, ovvero la quantità di beni prodotti in unità di tempo di lavoro impiegato, dipende dal livello di investimenti in nuovi macchinari più moderni ed efficienti, che è una sorta di indice con cui il settore privato esprime la sua fiducia nei confronti del settore pubblico perché direttamente dipendente da quest'ultimo sotto il profilo dell'efficienza della macchina burocratica (nell'ottenere licenze, brevetti, concessioni) e della velocità della giustizia (nel caso si renda necessaria nei rapporti con i fornitori e clienti).

I cicli degli investimenti sono tradizionalmente la leva con cui i sindacati di tutto il mondo hanno potuto rivendicare maggiori salari ai dipendenti: infatti in presenza di nuovi investimenti aziendali aumenta la produttività dei lavoratori, e quindi incrementa il valore aggiunto della classe lavoratrice, che diventa oggetto di negoziazione da parte dei sindacati.

La soluzione suggerita

L'altro aspetto ricorrente nella lettera è la soluzione che il Pri intravede, che in una sola parola è: "patto" sociale, che veda coinvolte tutte le componenti sociali. Sempre secondo i redattori della lettera infatti, il Governo ha un ruolo fondamentale nel promuovere politiche attive contro la disoccupazione femminile, dei cinquantenni, e dei giovani; inoltre incentivi in ricerca e sviluppo e abbattimento del cuneo fiscale a favore dei lavoratori.