Il primo maggio, Festa dei Lavoratori, è ormai trascorso portandosi dietro la lunghissima scia delle solite polemiche. Stavolta non solo tra ‘fascisti’ e ‘comunisti’, ma anche tra quelli che una volta facevano parte dello stesso movimento di sinistra. A Torino, infatti, sono venuti letteralmente alle mani rappresentanti del movimento No Tav e membri del Pd. Nel tafferuglio, anche dialettico, che è seguito, si sono poi inseriti anche M5S e Salvini.

Un tutti contro tutti nel quale si è tuffato, con qualche ora di ritardo, il filosofo di formazione marxista, ma riconosciuto come ‘ideologo’ dei sovranisti italiani, Diego Fusaro, autore di una personalissima controffensiva social sul Primo maggio. Obiettivi dei suoi strali sono stati, ovviamente, Pd e sindacati Cgil-Cisl-Uil. Ma, stavolta, a finire sotto la sua scure è stato anche il malcapitato Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Diego Fusaro critica Sergio Mattarella

All’indomani delle celebrazioni del Primo maggio, che hanno visto sfilare nelle piazze italiane sindacati e lavoratori, quasi tutti garantiti e spesso un po’ attempati, Diego Fusaro si è sentito in dovere di pubblicare un breve ma graffiante editoriale nella sua rubrica ‘Lampi del pensiero’, tenuta sul quotidiano online affaritaliani.it.

Il filosofo sottolinea come sia stato commesso quello che lui ritiene essere un “madornale errore” durante il discorso di rito pronunciato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Le parole dell’inquilino del Colle in favore del lavoro (“crearlo è un dovere”, “lavoro è garanzia di libertà”) non hanno per nulla soddisfatto Fusaro. In particolare, la frase “i diritti del lavoro non si difendono chiudendosi nei confini nazionali”, gli suona sbagliata perché, al contrario, l’eliminazione dello Stato nazionale, compiuta attraverso la fondazione dell’Ue, “sottrae l’economia alla sua gestione politica”, per perseguire “la folle idea di una giustizia garantita dal mercato stesso”. Insomma, Fusaro crede ciecamente che l’Europa sia “costruita ad hoc per fare politiche liberiste di massacro del lavoro”.

Non si salvano nemmeno i sindacati, il Pd e i ragazzi che hanno assistito al Concertone di Roma

Nello stesso editoriale, Diego Fusaro punta il dito anche contro i sindacalisti, bollati come “analfabeti” perché da una parte sostengono che si debba “difendere il lavoro”, ma la soluzione che “scioccamente” propongono a questo scopo è “ Più Europa”. Dalla furia iconoclasta del Primo maggio di Fusaro non si salva nemmeno il Pd. Il post pubblicato su Twitter dal segretario Dem, Nicola Zingaretti (“La nostra prima battaglia: un’Europa fondata sul lavoro”), costa infatti al fratello di Montalbano la dura reprimenda dello studioso che accusa il partito che ha “tradito Gramsci” di aver “massacrato i lavoratori a colpi di jobs act” e di aver sempre appoggiato “quella Ue che ha nel suo dna il liberismo e la distruzione del lavoro”.

Come se non bastasse, tanto per chiudere in bellezza, Fusaro se la prende anche con i giovani che hanno assistito al tradizionale Concertone di piazza San Giovanni, presi in giro dal “padronato” per far loro “accettare in silenzio il giogo del super sfruttamento capitalistico”.