Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha illustrato l’ordinanza entrata in vigore lunedì 6 luglio in risposta al nuovo focolaio di Coronavirus nel vicentino, chiedendo che anche in tutta Italia “si possa portare al penale la violazione dell’isolamento fiduciario” anche per le persone con tampone negativo.
Cosa prevede la nuova ordinanza delle Regione Veneto entrata in vigore oggi
Nell’eventualità di violazione dall’isolamento fiduciario, anche da parte di persone con tampone negativo, la sanzione regionale sarà pari a 1.000 euro. Questo è quanto dispone la nuova ordinanza presentata oggi dal governatore Luca Zaia. Se la violazione riguarderà il luogo di lavoro, il datore di lavoro sarà tenuto a pagare 1.000 euro per ogni dipendente dell’azienda. Inoltre, l’azienda ospedaliera avrà l’obbligo di denuncia e di informare il Prefetto, il Sindaco, e le forze di polizia delle persone obbligate all’isolamento fiduciario, affinché possano essere messi in pratica eventuali accertamenti e misure restrittive.
Infine, nell’ipotesi di rifiuto del ricovero da parte di persone risultate positive al Covid-19, l’azienda ospedaliera dovrà presentare denuncia d’ufficio alle forze dell’ordine.
La posizione del governatore Zaia sul ricovero obbligatorio
Il presidente della Regione, durante la presentazione della nuova ordinanza regionale anti Covid-19, ha comunicato di avere richiesto al ministro della Salute di “trovare la modalità con un decreto” per consentire ai medici di stabilire l’isolamento fiduciario in casa. E nelle circostanze di casi gravi, di impedire di diffondere ulteriormente il virus “sul territorio”. Zaia ha sottolineato che l’Organizzazione Mondiale della Sanità deve fornire un “quadro chiaro della situazione virus nei diversi Stati".
Il governatore ha dichiarato, a tale proposito, che dei 28 contagi rilevati nella sua regione dal primo luglio “15 sono di virus importato”, oppure sono riferibili a “cittadini stranieri”. I contagi della regione Veneto sono “Rsa o microfocolai familiari”, per questo motivo Zaia ha alzato i toni sul caso di Vicenza.
Preoccupazione per i possibili casi di coronavirus importanti
Il presidente delle Regione Veneto, anche durante una intervista a Sky Tg 24, ha ribadito che la maggiore preoccupazione per i “veneti” è riconducibile ai casi di “virus importati”. Zaia ha sottolineato, in riferimento ai nuovi casi riscontrati in Veneto, che la situazione è dovuta a “badanti” che rientrano “dai Paesi di origine e che risultano positive”.
Pertanto è fondamentale, per il governatore, mettere in campo il più efficace “controllo dal punto di vista sanitario” anche nei confronti dei “residenti che rientrano da Paesi a rischio”.
Coronavirus, Zaia: ‘Siamo pronti con l’artiglieria pesante’
Il governatore, nell’ottica di una possibile seconda ondata di contagi da Covid-19 in autunno, ha rassicurato che “il Veneto schiererà l’artiglieria pesante”. Inoltre, ha elogiato il lavoro fatto dai cittadini in questa prima parte della pandemia e che attualmente la situazione è “assolutamente tranquilla”. Infine, il presidente della Regione ha puntualizzato che il passaggio da Rt 0,43 a 1,62 è stato anche una situazione di “logica matematica”.
La situazione in merito alla movida
Zaia ha chiarito, inoltre, che il Veneto è stata la prima regione a mettere in campo misure “più stringenti” e tra le prime “ad allentarle, quando la situazione lo ha consentito”. Quello che deve primeggiare, secondo Zaia, è il “senso di responsabilità” poiché il Dpcm prevede ancora l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali. Proprio perché, l’attuale fase è una sorta di “limbo in cui conviviamo con il virus” che “è ancora nel territorio”.