Una terza ondata di Covid sarebbe secondo Walter Ricciardi una prospettiva esistente. Il consulente del Ministro Roberto Speranza ha spiegato a Repubblica come, in alcuni territori, risulta ormai troppo tardi pensare di continuare nel tracciamento. Tuttavia, gli sforzi per migliorarlo andrebbero fatti anche in previsione di quella che potrebbe essere una terza ondata di coronavirus.
Coronavirus: il tracciamento ormai inutile in alcune regioni
Il bollettino dei contagi ormai parla chiaro. L'Italia da più giorni ha superato la soglia dei 10.000 casi. La maggior parte restano asintomatici, i contagi però sono in rialzo e il virus potrebbe raggiungere sempre più persone. I numeri, ad oggi, sono tali da non permettere più il tracciamento. A spiegarlo è lo stesso Walter Ricciardi. "In alcune regioni - ha detto - è ormai troppo tardi perché fronteggiamo una crescita esponenziale del contagio. Non possono più basarsi sul tracing, devono fare chiusure".
Covid: chiusure necessarie secondo Ricciardi in alcune zone
Le serrate in quei territori oggi più in difficoltà sotto il profilo epidemiologico dovrebbero, secondo Ricciardi, essere mirate e fatte con "precisione chirurgica".
Il consigliere allontana l'idea di una possibile serrata totale: "Non è più il momento di lockdown generalizzati". L'invito agli amministratori locali è però quello di assumersi certe responsabilità. Ricciardi indica come territori ad alto rischio Milano e Napoli, sottolineando come anche Roma a breve potrebbe riscontrare lo stesso livello di criticità.
Ricciardi e l'ipotesi di terza ondata
Secondo Ricciardi il lavoro sul miglioramento del tracciamento va comunque portato avanti. In alcuni territori potrebbe essere ancora utile e soprattutto potrebbe restare valido per un'eventuale fase successiva. "Il tracciamento - ha detto - va potenziato: c'è la prospettiva di una terza ondata".
Sarebbe difficile, ovviamente, applicare ciò che è avvenuto in Corea del Sud dove si è arrivati all'impiego di telecamere facciali.
Parlando dell'app Immuni Ricciardi ha sottolinato come il supporto tecnologico nel contrasto all'epidemia avrebbe dovuto avere qualche caratteristica aggiuntiva. "Il sistema - ha detto - non dovrebbe dare solo la notifica dell'avvenuto contagio, come fa Immuni, ma anche qualche forma di georeferenziazione per ricostruire la catena dei contatti". Il consigliere del Ministro Speranza ricorda come lo propose ad aprile, ricevendo risposte negative da parte di tutte le forze politiche.