"Conte si rivolga alla ndrangheta". Si tratta del titolo dell'editoriale con cui Vittorio Feltri su Libero ha commentato i contorni della vicenda riguardanti la sanità in Calabria. La regione, suo malgrado, è salita agli onori delle cronache nazionali. Da un lato c'è stata, infatti, la dichiarazione di zona rossa nonostante una situazione relativa al contagio da coronavirus lontanissima dai numeri delle regioni alle prese con le situazioni più gravi.
Dall'altra c'è il vuoto di potere che, in questi giorni, sta interessando la sanità calabrese. Diverse vicissitudini, al momento, rendono vacante la posizione di chi dovrebbe occuparsi di guidare il sistema sanitario della regione e quella di Vittorio Feltri è una vera e propria provocazione. Una sorta di invito inoltrato al presidente del Consiglio affinché si rivolga a quella che è organizzazione particolarmente efficiente e la cui forza è nota a livello internazionale.
Sanità Calabria: una storia dai contorni quasi grotteschi, il governo e Strada sullo sfondo
A generare la decisione del governo, con l'ordinanza del Ministero della Salute, è stata la debolezza di un sistema sanitario particolarmente fragile e che sembra pagare il conto ad anni debiti e gestioni che non sembrano avere risolto i problemi.
E a far notizia, c'è stata l'incapacità del governo di dare alla Calabria un commissario dopo le dimissioni dell'ex generale dei carabinieri Saverio Cotticelli. A generare il suo passo indietro il clamore sollevato da un'intervista in cui palesava una certa impreparazione rispetto al suo compito di preparare un piano anti-Covid.
Prima la nomina di Giuseppe Zuccatelli e lo scandalo relativo a video, seppur datato, in cui sosteneva, per usare un eufemismo, la scarsa utilità delle mascherine nel contrasto al virus. Quindi il passo indietro, l'ipotesi Eugenio Gaudio e l'ennesima rinuncia. "Mia moglie - avrebbe rivelato l'ex rettore de La Sapienza e calabrese - non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro".
Sullo sfondo Gino Strada. Il fondatore di Emergency veniva da tanti ritenuto l'uomo giusto per segnare il punto di rottura con le discutibili (Risultati e debiti alla mano) gestioni degli ultimi anni, ma alla fine il suo sarà un ruolo di consulente nella gestione della pandemia in coordinamento con la Protezione Civile. Si occuperà, stando alle prime indiscrezioni, degli ospedali da campo, degli hotel Covid e del triage ospedaliero.
Editoriale di Feltri chiama in causa Conte
Il sunto che viene fuori dalla vicenda è che la Calabria dopo giorni di incredibili e quasi cinematografici colpi di scena si trova, in piena emergenza, senza commissario.
"Povera Calabria" scrive Vittorio Feltri, segnalando l'incapacità delle istituzioni a tirarla fuori da una situazione definita "talmente brutta da essere paradossale".
Paradosso è, però, anche il presupposto con cui segnala la debolezza dello Stato la forza dell'antistato. "La 'ndrangheta - scrive Feltri - è più forte e meglio organizzata dello Stato per cui nello scontro tra legalità e illegalità vince sempre la seconda". "Ora - chiosa - si tratta di mettere un capo di livello alla sanità calabrese. Impresa impossibile, come si è verificato. Se Conte vuole risolvere il dilemma si rivolga a qualche boss". Una provocazione quella di Vittorio Feltri destinata a far discutere, non meno però del fatto che la Calabria è senza una figura apicale per la propria sanità da giorni nonostante l'emergenza pandemica. E, al momento, il commissariamento impone che la nomina provenga da Roma.