Nove borseggiatori finiti in manette nel volgere di poche ore a Roma, nell'ambito di una vasta attività di controllo avviata dal Comando provinciale dei Carabinieri della Capitale. Gli indagati avrebbero agito a bordo di mezzi di trasporto pubblici e in zone dove, quotidianamente, è presente un notevole numero di turisti. I primi a finire nei guai un venticinquenne peruviano, un ventitreenne venezuelano, un ventiseienne spagnolo, che non hanno una dimora fissa, già noti ai militari dell’Arma e alla Polizia.
I tre sono stati fermati all'altezza della fermata "Spagna" della metropolitana dai militari della stazione Vittorio Veneto, dopo il furto di un telefonino di proprietà di un turista tedesco cinquantenne.
Successivamente, in via Einaudi, due ventenni rumeni avrebbero tentato d'impossessarsi del portafogli di un turista inglese settantenne. Anche in questo caso sono stati bloccati tempestivamente dai Carabinieri in forza al Nucleo operativo San Pietro. Sorpresi anche due diciottenni rumeni, in piazza del Colosseo, mentre puntavano l'attenzione sul borsellino di una turista spagnola.
Inoltre, un trentacinquenne rumeno che si era impossessato del portafogli di un turista americano veniva tratto in arresto nelle vicinanze della metropolitana Termini.
Infine, i Carabinieri della stazione Vittorio Veneto hanno fermato una quarantenne di nazionalità bosniaca, a quanto pare nomade, per evasione dai domiciliari, misura alla quale era stata posta per reati contro il patrimonio. La donna è incappata in un controllo alla fermata "Barberini". Tutti i fermati, dopo l’accompagnamento i caserma dove sono trattenuti per le formalità di rito, saranno sottoposti al rito direttissimo. Proseguono, intanto, i controlli dei Carabinieri in tutto il territorio per prevenire il preoccupante fenomeno dei borseggi, che tocca punte allarmanti nel periodo estivo, spesso ai danni di turisti che passeggiano tranquillamente per le vie della città di Roma e non si accorgono nemmeno delle azioni portate a termine alle loro spalle da esperte “mani leggere” che non poche volte riescono a farla franca.