Quella del 2015 è stata una stagione influenzale molto intensa, responsabile di centinaia di casi gravi e di decessi in tutto il paese. Il nord più colpito, ma l'incidenza è stata molto alta anche nel centro e meridione. Responsabile di un bilancio così negativo è stato il falso allarme Fluad che ha determinato un blocco dei vaccini e una conseguente maggior diffusione dell'epidemia.
Il peggio tuttavia sembra essere ormai passato e l'allarme rosso per l'influenza 2015 è rientrato con l'arrivo della primavera, ma attenzione: a minare la nostra salute arrivano le allergie di primavera e l'influenza intestinale che in questi giorni sta riducendo a letto migliaia di italiani. Ecco i sintomi, i rimedi e cosa mangiare per combattere la nuova ondata di virus intestinale.
Malgrado l'arrivo della primavera in genere allontani i classici malanni invernali, la bella stagione per molti non è poi così apprezzabile: la causa sono i mali di questo periodo che per certi versi possono risultare ancora più fastidiosi di una settimana a letto con la febbre a 39°.
Lo sanno bene tutti coloro i quali soffrono di allergie ai pollini i cui sintomi spesso condizionano e invalidano pesantemente la vita quotidiana di chi ne è affetto. Oltre a ciò abbiamo i classici virus intestinali che, sebbene attivi in gran parte dell'anno, sembrano concentrare proprio nei mesi primaverili la loro massima diffusione.
I sintomi dell'influenza intestinale sono ahimè noti a tutti e anche per il 2015 non ci sono eccezioni: dissenteria e vomito in primis accompagnati talvolta da mal di testa, mal di stomaco, febbre, brividi e nausea. Certo, in caso di contagio non bisogna allarmarsi: i sintomi dell'influenza intestinale, per quanto fastidiosi, regrediscono spontaneamente e senza effetti a lungo termine.
Maggiore attenzione va però prestata nei casi di contagio di bambini, anziani e neonati in cui la disidratazione eccessiva nei soggetti che non possono reidratarsi autonomamente può generare delle complicanze niente affatto trascurabili.
I sintomi del virus tendono in genere a manifestarsi 1-2 giorni dopo il contagio e la loro durata può essere variabile. A quanti costretti a letto si stiano domandando quanto dura l'influenza intestinale e quando poter tornare a vivere normalmente non può perciò essere data un'unica risposta: si va da un minimo di 1-2 giorni fino a un massimo di circa dieci.
Come si cura? Una volta subito il contagio e manifestati i primi sintomi i rimedi per l'influenza intestinale prescrivono sostanzialmente:
-
assunzione di liquidi (almeno 2 litri al giorno)
-
riposo
-
dieta sana e leggera
Spesso durante la malattia capita di avere nausea e non avere voglia di mangiare, ma il nostro organismo ha bisogno di risorse per contrastare il virus.
Per tutta la durata dei sintomi e anche nel periodo immediatamente successivo è importante perciò scegliere accuratamente cosa mangiare adottando una dieta sana e leggera ed evitando i digiuni. Fermo restando che in linea generale vanno preferiti alimenti leggeri e poveri di fibre, gli alimenti maggiormente indicati quando si è affetti dal virus dell'influenza intestinale sono:
-
brodo di carne
-
pane bianco
-
riso
-
patate lesse
-
pesce
-
magre
-
pasta in bianco o appena condita
-
tisane e the
Da evitare assolutamente sono gli alimenti grassi quali fritture, latte, formaggi, cioccolato oltre all'assunzione di bevande gassate, caffeina, nicotina, alcol.